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Folle movida sul Po tra fuochi artificiali e le grigliate abusive

grigliate

Grigliate abusive sul Po, fuochi d’artificio sparati in mezzo a piazza Vittorio e sempre più pusher che vendono droga a poco prezzo a un’orda di giovani sballati. Ecco uno spaccato del sabato notte dopo la riapertura dei nuovi Murazzi, tornati a essere una zona franca ostaggio della movida selvaggia e dell’illegalità.

Fuochi in strada

Il nostro viaggio nella notte parte da piazza Vittorio, qui all’improvviso un forte boato rompe il brusio di fondo del sabato sera. Una raffica che sembra di mitragliatore e poi le esplosioni in mezzo alla piazza affollata, tra gli applausi dei giovani che affollano i dehors dei locali. Qualcuno alle 22.30 esatte ha pensato bene di sparare dei fuochi d’artificio in mezzo alla strada mentre le auto transitavano. Un’azione che ha suscitato forti proteste da parte dei residenti, soprattutto dei padroni dei cani che già hanno dovuto sorbirsi lo spettacolo di San Giovanni. «I fuochi terrorizzano i nostri animali - dicono alcuni abitanti della piazza - assurdo che si tollerino pure quelli abusivi».

Spaccio e grigliate

Ma è ai Murazzi che si assiste allo spettacolo peggiore. Seduti sul muretto non lontano dei locali appena aperti tre spacciatori attendono i giovani a passeggio lungo la discesa che porta ai locali. «Vuoi del fumo?» è la domanda ricorrente appena si passa davanti a loro. Qualcuno acquista qualche grammo, si fuma una canna e dopo un po’ subentra la cosiddetta “fame chimica”. Nessun problema, un modo per riempirsi lo stomaco in modo illegale non manca. «Salamelle! Chi vuole una salamella?» dice un uomo di fronte a una griglia su cui friggono costolette e salsicce. I giovani, usciti dalla festa dal centro sociale accorrono a decine per contendersi un panino di carne abbrustolita o uno spiedino. Ovviamente la mano dello “chef” che prende i soldi è la stessa che tocca la carne. Ma nessuno degli avventori sembra darci troppa importanza. Alle due di notte ormai è tornato l’appetito e si ingurgita quel che viene. Chiediamo una birra in bottiglia ma sono finite: «Andate a ruba - spiega l’uomo aprendo una borsa frigo -, ho solo più le Tennent’s».

A una certa ora dopo litri e litri di alcol nel corpo tanti giovani perdono ogni ritegno e urinano direttamente dentro il Po. E poi ricominciano a bere e a fumare. «Questi non sono i Murazzi che il Comune ci aveva promesso» si lamenta Carlo, un residente che esce di sera per portare a spasso il cane. «Prima potevo passeggiare tranquillamente lungo il Po, ora non è più possibile, la folla blocca il passaggio». Ma a preoccupare è soprattutto l’assenza di controlli. Pattuglie delle forze dell’ordine non se ne sono viste in giro. Tutto è consentito ai Murazzi che stanno tornando ad assumere lo stesso volto “tossico” di dieci anni fa. I titolari dei locali si impegnano a mantenere la sicurezza all’interno dei loro spazi , ma è fuori, lungo il fiume, che la situazione degenera. Per accorgersene basta fare due passi ai “Muri” di giorno. I locali sono tutti chiusi a eccezione del ristorante nippo-brasiliano Bomaki. In compenso il fiume è ricoperto di immondizia: tra le alghe del Po spuntano bottiglie di vetro e plastica, oltre a numerosi bicchieri e piattini. Oggetti lanciati nell’acqua una volta svuotati dall’alcol e carne grigliata la notte precedente. «E’ necessario che ci siano maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine - chiedono i residenti della zona -, altrimenti si rischia di vanificare tutti gli sforzi fatti per riaprire le arcate e garantire la sicurezza della gente».

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