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I torinesi si dividono sul limite ai 30 l’ora. Iaria: «Bello copiare»

limite 30 all'ora

Divide parecchio la “rivoluzione dolce” decisa dal Comune, che entro quest’anno, dopo una mozione approvata in consiglio a novembre, realizzerà diverse zone 30 in città. I torinesi interpellati a commentare la decisione della giunta Lo Russo di rallentare molte strade del capoluogo piemontese, infatti, sono abbastanza perplessi.

Chi plaude all’iniziativa dell’amministrazione lo fa perché è favorevole a ridurre gli incidenti tra auto e gli investimenti di pedoni, ma ci sono anche i contrari che tirano in ballo la “guerra” alle auto. «Faccio già fatica a viaggiare ai 50 all’ora. In ogni caso, penso che i veri problemi di questa città siano ben altri», commenta Andrea, barista del Caffè delle Arti di via San Francesco Da Paola. In base ai piani del Comune, a diventare strade a 30 all’ora saranno le vie più lente, vale a dire quelle senza diritto di precedenza. Mentre vie e corsi ad alto scorrimento e con diritto di precedenza, resteranno a 50 all’ora. Come dichiarato l’altro ieri sulle pagine del nostro giornale da Chiara Foglietta, assessora alla Viabilità, «una strada come corso Regina resterà ai 50 all’ora, e lo stesso le altre arterie principali di Torino». «Per me cambia poco, anzi in alcuni momenti già andare ai 50 all’ora è un problema, con tutto il traffico che c’è in città. Certo, anch’io penso che i problemi di Torino siano altri», ammette Corrado, titolare di Siccardi, in via Principe Amedeo.

Pareri contrastanti anche al mercato. «Sono favorevole ai 30 all’ora. A Torino ci sono ancora troppi incidenti stradali. Bisogna mettere dei limiti, le macchine vanno fortissimo», dice Giulia, mentre fa la spesa. Certo, per chi arriva da fuori città per lavoro, viaggiare su strade col limite di velocità abbassato a 30 all’ora può essere frustrante. «Io vengo da Cambiano per lavorare a Torino. Di norma ci metterei venti minuti col mio furgone, ma se abbassano i limiti ai 30 all’ora in città vuol dire che dovrò partire ancora prima», ammette Enrico, ambulante dell’unico banco presente in piazza Carlina. Anna, sulla decisione del Comune è indecisa: «Va bene diminuire la velocità nelle strade del centro, dove ci sono già tante aree pedonali. Ma non in tutta la città. Dipendesse da me, farei diventare pedonale piazza Vittorio, ad esempio. Ma trasformare Torino in una gigantesca zona 30 non mi sembra il caso». Assolutamente contrario invece Vincenzo, edicolante: «Una cosa davvero insensata - sbuffa, mentre distribuisce i giornali -. Per me i 50 all’ora vanno più che bene. Se riducono la velocità, a mio avviso non c’è alcun beneficio. Anzi, creiamo ancora più inquinamento con le macchine».

Ma la decisione dell’amministrazione a guida Pd di ridurre le velocità in città non è esente da polemiche, specie da parte di chi faceva parte della giunta comunale precedente. Come Antonino Iaria, che oggi è deputato a Roma per il Movimento Cinque Stelle ma è stato assessore, all’Urbanistica, della giunta guidata da Chiara Appendino: «Sono contento - afferma - che le politiche di trasporto dell’amministrazione Cinque Stelle vengano riproposte. Prima però le criticavano aspramente per avere più voti. Copiare funziona». Una critica, senza troppi giri di parole, all’attuale giunta, accusata di copiare adesso le politiche della precedente amministrazione pentastellata, dopo averle criticate duramente tra i banchi dell’opposizione.

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