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Il Tossic Park demolito un mese fa? Gli spacciatori l'hanno già ricostruito

Baracche e tende ancora più numerose e grandi di prima, montate dietro alle recinzioni poste dalle forze dell'ordine

Il Tossic Park demolito un mese fa? Gli spacciatori l'hanno già ricostruito

Il Tossic Park demolito un mese fa? Gli spacciatori l'hanno già ricostruito

Era stato sgomberato il 5 novembre. Occupanti in fuga, baracche demolite, reti contro nuove occupazioni. Poco più di un mese dopo, le transenne montate dalle forze dell'ordine per evitare nuove occupazioni sono ancora lì. Inutili. Gli spacciatori le hanno aggirate facilmente e proprio lì davanti sono spuntate nuove baracche e altre tende, ancora più grandi e numerose di prima. Una beffa. E nell'area adesso qualcuno ha portato anche dei sacchi di cemento, segno che forse ci si vuole preparare ad affrontare l'inverno con muri veri e propri e non solo con lamiere e tessuti. 

La beffa di pusher e tossicodipendenti a Comune e forze dell'ordine era tutto sommato prevedibile. Difficile pensare di risolvere il problema del Tossic Park che si trova tra parco Sempione e corso Venezia "solo" con un blitz degli agenti e l'intervento del ragno meccanico che in poche ore aveva smantellato le baracche. Un "villaggio" che, è bene ricordarlo, non serve solo a offrire un tetto a sbandati di vario tipo ma anche e soprattutto un luogo in cui acquistare e consumare droga. Crack house e stanze del buco, in cui non è raro vedere aggirarsi come fantasmi anche giovani donne, pronte a vendersi per una dose.

Lo sgombero di un mese fa, l'annuncio dell'imminente inizio dei lavori di demolizione e ricostruzione prima alla Gondrand e poi alle ex piscine, avevano fatto sperare che la situazione dell'area, proprio al confine tra Barriera di Milano e Borgo Vittoria, potesse essere finalmente vicina a una svolta. E magari davvero tra qualche tempo spacciatori e tossici dovranno rassegnarsi ad andare via ma per ora in realtà continuano a comandare loro: le baracche sono più numerose, i varchi nelle reti sono sempre più grandi, le aree del parco off limits ai normali frequentatori aumentano. «La situazione - conferma Verangela Marino, capogruppo di Fratelli d'Italia in Circoscrizione 6 - è a dir poco fuori controllo». Oltre al degrado, c'è anche il problema dei rischi causati dalle fiamme che vengono accese di continuo dagli sbandati per riscaldarsi o per cucinare: le baracche sono di tela e legno ed è evidente che il pericolo di un incendio è più che reale. «E' tutto assurdo - continua la Marino - poiché i parchi pubblici dovrebbero essere a servizio della cittadinanza invece di diventare un ghetto. Ai cittadini interessa poco chi dovrebbe intervenire, a loro interessa poter vivere tranquillamente con i propri figli e con i propri anziani senza dover rischiare quotidianamente la propria incolumità. Forse sarebbe meglio se il sindaco, invece di pensare a legittimare i comportamenti e gli atteggiamenti degli appartenenti del centro sociale Askatasuna, venisse qui a vedere come sono ridotti i parchi pubblici della città».

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