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"Ci scatti una foto?" e portavano via l'orologio di lusso: due arresti a Torino

Torino Porta Nuova

Foto Depositphotos

Sono sospettati di aver trafugato alcuni orologi di lusso a Torino. Per questo motivo due giovani sono stati arrestati da personale della Polizia di Stato. Si tratta di due nordafricani, indiziati in prima battuta della rapina di un orologio "Philip Zepter Saltarello" da oltre diecimila euro lo scorso 10 gennaio in via Drovetti. I due, come raccontato da un 64enne, avevano chiesto alla vittima di scattare loro una fotografia col cellulare e gli consegnavano uno smartphone per eseguirla; una volta ottenuto lo scatto, all’atto di riprendere il telefono dalle mani del malcapitato, lo aggredivano, sottraendogli con violenza l’orologio che portava al polso, che evidentemente, durante la fase di approccio, era stato velocemente esaminato e riconosciuto come oggetto di valore.

Un fatto analogo, realizzato con il medesimo modus operandi, era avvenuto anche lo scorso 30 dicembre 2022 in via Andrea Doria ai danni di un uomo (classe ’59), vittima della rapina del suo orologio "Jaeger - LeCoultre Reverso Duoface" del valore di oltre 11mila euro. Gli approfondimenti investigativi della Squadra Mobile della Questura di Torino, realizzati anche attraverso l’acquisizione dei filmati dei sistemi di videosorveglianza di diverse attività commerciali, hanno consentito di individuare il percorso seguito dai presunti autori dei fatti, durante la fuga, nonché di localizzare la zona che gli stessi verosimilmente frequentavano abitualmente.

Gli investigatori hanno rintracciato uno dei due giovani nei pressi della stazione di Torino Porta Nuova e hanno avuto modo di assistere al suo incontro con altre due persone, una delle quali riconosciuta come il possibile secondo autore del fatto delittuoso di via Drovetti. I tre giovani, costantemente pedinati e osservati, dopo aver tentato di approcciare, con il consueto modus operandi, una nuova potenziale vittima, sono stati fermati dagli investigatori.

Gli elementi acquisiti, tra i quali il riconoscimento fotografico da parte delle vittime dei reati, consentivano ragionevolmente di ipotizzare che due dei tre fermati fossero gli autori della rapina del 10 gennaio e, uno solo dei due, anche di quella del precedente 30 dicembre, in concorso con altro soggetto non ancora identificato.
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