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24 Gennaio 2023 - 07:53
Ottanta telecamere pronte a multare. La nuova “Ztl ambientale” di Torino prende forma. L’obiettivo è uno solo: far rispettare i divieti di circolazione imposti dal Protocollo del bacino padano. Quando scatta il semaforo relativo ai livelli di inquinamento nell’aria, le telecamere dovrebbero identificare le macchine che sono in circolazione quando non possono e multarle. Il condizionale però è d’obbligo, dal momento che la Regione non ha ancora confermato che gli occhi elettronici siano in grado di sanzionare automaticamente i veicoli fuori legge. «Ho chiesto alla Regione di avviare un dialogo con il Ministero a tal proposito» spiega l’assessore comunale alla Viabilità e ai Trasporti Chiara Foglietta, esponendo in commissione consiliare la mappa proposta dal Comune. «Procederemo con l’infrastruttura solo se le telecamere che ci verranno fornite saranno in grado di multare» precisa. In altre parole, se gli occhi elettronici fossero finalizzati unicamente al monitoraggio, non sarebbero utili per la città. «La Regione compra e installa le telecamere, ma spetta poi a noi sostenere la spesa di corrente elettrica e manutenzione» ricorda l’assessore della giunta Lo Russo.
La nuova Ztl
Secondo la mappa presentata dall’assessore Foglietta in commissione, il perimetro della nuova Zona a traffico limitato andrebbe da corso Vigevano, Novara e Tortona a nord, fino all’asse di via Tirreno e corso Dante e da corso Trapani, Potenza e Lecce fino al fiume Po. «Questa è la prima proposta fatta dalla Città alla Regione per l’installazione delle telecamere» spiega Foglietta e sottolinea che il provvedimento non ha nulla a che vedere con la Ztl centrale, «che copre solo il 2% della superficie della città ed è legata alla sola viabilità nella fascia oraria 7.30-10.30». La nuova Zona traffico limitato ambientale invece entrerebbe in funzione unicamente in relazione ai rilevamenti sulla qualità dell’aria condotti dalle centraline dell’Arpa. Quando scatta il semaforo arancione - ad esempio- i diesel fino all’euro 5 non possono circolare. Se le telecamere ne vedessero uno sarebbero autorizzate a multare automaticamente. «Ricordiamo che la Città di Torino - come tutti gli altri comuni piemontesi - è tenuta al rispetto del Protocollo del bacino padano» sottolinea ancora Foglietta.
Lo scorso 29 aprile il Comune ha risposto a una manifestazione di interesse promossa dalla Regione Piemonte per la creazione di nuove Ztl ambientali. Fin da subito, l’assessorato alla Viabilità del Comune ha chiesto di avere garanzia che, «alla luce della attuale normativa e del funzionamento di analoga Ztl, risulti effettivamente possibile utilizzare i sistemi di controllo degli ingressi per il sanzionamento dei veicoli non autorizzati al transito». La risposta della Regione è arrivata il 7 novembre, assicurando che l’obiettivo del progetto è arrivare a quell’obiettivo, ma «considerata la fluidità della normativa in materia e i costi a essa connessi, si è ritenuto di avviare un confronto con il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, a cui parteciperà anche il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica che sta supportando la Direzione regionale scrivente e sostenendo il progetto, le cui risultanze saranno condivise con i Comuni interessati». La Regione ha confermato anche la fornitura e la successiva installazione degli apparati tecnologici «con soluzioni tecnologiche di ultima generazione». Nulla di più si può dire - al momento - sulle tempistiche di realizzazione dell’infrastruttura, conclude l’assessore Foglietta. L’area potrebbe anche essere estesa ulteriormente.
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