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LA PROTESTA

Un referendum per dire “no” al nuovo ospedale nel parco della Pellerina

Sono necessarie 10mila firme a sostegno della proposta che osteggia l’ospedale nel parco

Protesta contro l'ospedale al parco della Pellerina

Protesta contro l'ospedale al parco della Pellerina

Un referendum per dire “no” al nuovo ospedale nel parco della Pellerina. È l’ultima carta che intende giocare il comitato cittadino spontaneo “Salviamo la Pellerina”, che nella mattinata del 10 maggio ha presentato la petizione contro la realizzazione di un nosocomio nell’area verde che insiste tra corso Appio Claudio, corso Lecce e corso Regina Margherita.

I 400 firmatari della petizione non sono contrari alla costruzione di un nuovo polo ospedaliero nella zona nord-ovest di Torino, ma sono in disaccordo con la scelta di Comune e Regione di costruirlo alla Pellerina. Solo una possibilità, appoggiata nei giorni scorsi anche dai medici del comitato “nuovo ospedale Maria Vittoria-Amedeo di Savoia”, ma che come sottolinea il comitato sacrificherebbe il parco e cancellerebbe l’area delle giostre, facendo perdere centinaia di posti di lavoro.

«Uno scempio che si vuol fare nel più grande polmone verde di Torino» commenta Giorgio Zimbaro, uno dei primi firmatari che individua nell’area dell’ex fabbrica ThyssenKrupp un luogo migliore dove far sorgere l’ospedale. A preoccupare anche l’aspetto ambientale. «Quest’area è una vasca naturale di laminazione, se la cementifichiamo come si impedirebbe un allagamento eventuale?» domanda Roberta Contratto membro del comitato e firmataria della petizione. «Rimandare di qualche tempo è una misura temporanea, distruggere parte di un parco è una definitiva» commenta Zimbaro che con il comitato, chiederà un referendum propositivo vincolante. Una possibilità prevista dalla Statuto attuabile dopo la raccolta di 10 mila firme, un modo di «incidere veramente perché l’amministrazione sarà obbligata a recepire quanto decideranno i cittadini con il referendum».

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