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L'EVENTO
12 Maggio 2023 - 12:32
L'evento al teatro Carignano di Torino
“Torino città dei diritti”. L’adunata dei sindaci a sostegno delle famiglie omogenitoriali e per il matrimonio egualitario ha raccolto circa 400 partecipanti, che si sono dati appuntamento questa mattina nella cornice elegante del teatro Carignano di Torino. «Crediamo che la famiglia sia un valore istitutivo della nostra società e che vada rafforzata. Il punto è che per noi la famiglia è indipendente dall’orientamento di genere e sessuale» commenta il sindaco di Torino Stefano Lo Russo entrando in teatro.
L'antefatto
Il movimento per i diritti delle famiglie omogenitoriali che parte sotto la Mole affonda le sue radici nello stop trascrizioni anagrafiche per i figli delle coppie dello stesso sesso. Divieto che ha spinto i sindaci di sette città d'Italia (Torino, Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Bari) a scrivere al governo chiedendo di intervenire per modificare l’assetto normativo del Paese. «La nostra esperienza quotidiana ci dice che esistono domande di tutela che ancora non trovano risposta a causa dell’arretratezza del quadro legislativo» sottolinea il padrone di casa, Lo Russo, aprendo gli interventi della giornata.
Il pubblico dei diritti
Per l'occasione, il Carignano ha ospitato parlamentari, amministratori locali e diversi volti dello spettacolo. Tra il pubblico è schierata tutta la giunta comunale di Torino, tra cui l’assessore ai Diritti Jacopo Rosatelli e l’assessora alla Viabilità Chiara Foglietta, mamma del primo bimbo che ha potuto beneficiare delle trascrizioni anagrafiche a Torino.
E' intervenuta anche l’ex sindaca Chiara Appendino, oggi onorevole del M5s, che entrando in teatro non ha risparmiato una stoccata diretta alla premier Giorgia Meloni. «Deve capire che in Italia esistono tante famiglie arcobaleno, che le piaccia o meno. Giorgia Meloni si dice madre, donna e cristiana e allora – da madre – guardi in faccia questi bambini che devono essere tutelati e che oggi non lo sono». Diversi gli apprezzamenti rivolti ad Appendino per l'avvio delle trascrizioni a Torino.
Luxuria: «Questa è la festa della natalità»
Dopo i saluti istituzionali, il palco del Carignano è stato preso da Vladimir Luxuria: «Questa è la festa della natalità» annuncia Luxuria e strappa un applauso alla platea. «Essere a favore della natalità significa non mettere paletti a delle persone che sono famiglia e desiderano essere genitori – prosegue -. La cultura italiana che deve essere difesa è quella dell’apertura mentale. Solo dove c’è apertura c’è cultura». Ricordando poi una sua personale esperienza Luxuria racconta: «Ho sentito un istinto di maternità che non pensavo nemmeno di avere. Il desiderio di prendersi cura di un'altra persona non è una esclusiva eterosessuale».
Littizzetto: «Una giornata mondiale per il bimbo arcobaleno»
Arriva da Luciana Littizzetto, mamma di una famiglia “non tradizionale”, come lei stessa la definisce, la proposta di istituire una giornata mondiale per i bambini arcobaleno. «Se aggiungi diritti qual è il problema, di cosa abbiamo paura?» domanda la comica torinese. Dal mondo dello spettacolo arrivano poi i contributi di Stefania Rocca in Ambra Angiolini e Luca Argentero.
Zagrebelsky invita i sindaci alla disubbidienza civile. «Non sarebbero fuori legge, ma eroi della Costituzione»
Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte Costituzionale, invita i sindaci alla disubbidienza civile. «Disubbidienza civile vuol dire per i sindaci registrare i figli di queste coppie omogenitoriali». Un sistema che peraltro è «implicito nella tutela del sistema costituzionale». Zagrebelesky poi si è rivolto direttamente ad Appendino, che per prima ha iniziato a contrastare le indicazioni del governo. «I sindaci non sono dei burocrati, sono rappresentanti di una comunità. Sentano l’orgoglio di rappresentare le istanze della comunità. Non sarebbero dei fuori legge, sarebbero degli eroi della Costituzione».
Il movimento dei sindaci
Immediata la reazione dei primi cittadini. Il sindaco di Milano (in collegamento) Beppe Sala replica: «Ci siamo fermati nelle trascrizioni dei figli delle coppie omogenitoriali – al di là dell’intervento della Procura – anche per non illudere una coppia che poi sarebbe stata stoppata poco dopo il nostro atto. Non si parli però di mancanza di coraggio da parte dei sindaci. Un sindaco che fa qualcosa contro la legge ne risponde poi personalmente. Non credo che sia una buona idea trasgredire alla norma, ma nessuno di noi è immobile. Insistiamo che il Parlamento affronti questa questione». Sala poi invita a non puntare il dito contro il governo Meloni, ma si rivolge alla sua stessa area politica «che deve attivarsi con più decisione».
Sulla stessa linea (anche lui in collegamento) il sindaco di Bari e presidente dell’Anci Antonio De Caro. «Abbiamo sentito forte la necessità di tutelare i diritti dei più deboli, i bambini - premette -. Quando sono diventato sindaco sono andato da Chiara Appendino per capire come fare le trascrizioni. Io credo che la battaglia sui diritti non sia più rimandabile». De Caro sta continuando – di suo pugno – a trascrivere a livello anagrafico i figli delle coppie omogenitoriali nati all’estero e ora propone di «adottare il matrimonio egualitario per superare il problema delle trascrizioni». Chiede una legge chiara anche Gaetano Manfredi, il sindaco di Napoli. «I sindaci hanno sempre avuto coraggio - spiega -, ma i bambini devono essere tutelati da una legge». Analogamente il sindaco di Roma Roberto Gualtieri in platea e il primo cittadino di Bologna Matteo Lepore (anche lui in collegamento). In video anche il sindaco di Firenze Dario Nardella. «I sindaci applicano le leggi, ma non le scrivono» commenta in chiusura il sindaco Lo Russo.
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