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Il blitz della polizia

La "droga del Calippo" era pronta a invadere Torino

Sequestrati cinque chili di hashish a Barriera con il logo del gelato

La "droga del Calippo" era pronta a invadere Torino

Hanno usato i simboli delle squadre di calcio e quelli dell’alta moda, la foto di Messina Denaro e quella di Maradona. La fantasia dei trafficanti di droga che per identificare le partite “marchiano” i panetti di stupefacente con immagini di varia natura non ha limiti. Come dimostra l’ultimo maxi sequestro della sezione investigativa del commissariato Barriera di Milano, che ha scovato cinque chili di hashish con il marchio del Calippo, lo storico ghiacciolo cilindrico dell’Algida che, negli Anni ‘80, venne lanciato con uno spot e un indimenticabile slogan: “Prima un brivido giù...poi un brivido su”.

Questa volta, però, l’unico brivido è quello corso nella schiena di un marocchino che, l’altra sera, è stato fermato per un controllo in via Lauro Rossi. «Scusate, ma ho fretta - ha spiegato agli agenti - ho male ai denti e devo stare dal dentista». Una scusa, hanno subito colto gli investigatori. Che, essendo l’uomo sprovvisto di documenti, hanno deciso di fare qualche accertamento sul suo conto. Così, dai terminali della questura è venuto fuori che il soggetto era stato arrestato nel 2006 per stupefacenti in Italia. E questa era l’ultima sua traccia nel nostro Paese.

Visto il tipo di precedente, ben consapevoli che il lupo perde il pelo, ma non il vizio, gli uomini della sezione investigativa del commissariato di zona hanno voluto controllare a casa del nordafricano. Bingo: dentro l’alloggio, ben nascosti, c’erano diversi panetti di hashish con l’adesivo del Calippo. Cinque chili di sostanza stupefacente in tutto. Dunque una quantità che porta a sospettare che l’uomo, successivamente arrestato per detenzione a fini di spaccio, sia collocato in una posizione “media” nella piramide delle organizzazioni che gestiscono il traffico, sul gradino di coloro che riforniscono i pusher di strada. Se sia davvero così lo diranno le indagini, che proseguono. Intanto il marocchino è finito in carcere. La droga, con i settecento euro in contanti trovati nell’appartamento, sotto sequestro.

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