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Lisa Jewell: donne vittime di uomini? Ora basta. Le mie donne sono inquietanti

La scrittrice inglese, specialista del thriller psicologico, si presenta ai lettori italiani

Lisa Jewell: donne vittime di uomini? Ora basta. Le mie donne sono inquietanti

Una donna prigioniera in uno scantinato, vittima del classico uomo disturbato? Ma che noia! Parola di Lisa Jewell, scrittrice inglese che il pubblico comincia a conoscere, anche qui al Salone del Libro. «Mi è capitato - racconta - con “Ellie all’improvviso”, avevo già deciso chi dovesse essere il suo rapitore, poi mi è capitato di leggere un commento su Internet di una mia amica. “Se leggo ancora di una donna sequestrata da un uomo, getto il libro dalla finestra” diceva. Al che, ho cambiato tutto e trasformato il rapitore in rapitrice. È stata una svolta, che poi ho proseguito».

Nei suoi libri non c'è una figura sola di donna, non è mai solo vittima: lo è, ma è anche carnefice, oppure la persona che indaga. «No, non ho un archetipo. Prendiamo l'ultimo romanzo, "La notte in cui lei scomparve". Ci sono alcune figure di madri: quella di Kim, la ragazza scomparsa, quella del suo fidanzato, quella di Scarlet, la ragazza al centro di tutto... Sono figure tanto diverse fra loro, tutte ugualmente importanti, tutte fondamentali per la storia. A me piacciono le figure di donne "creepy", inquietanti»

In Inghilterra lei è una delle scrittrici più note, con diversi romanzi all'attivo, mentre in Italia si può dire che sia agli inizi. Quali sono le sensazioni con questo nuovo pubblico, anche qui al Salone? «Anni fa i miei libri sono arrivati in Italia, ma non con grande convinzione. Invece, adesso, con Neri Pozza che ne ha già pubblicati sei scopro un nuovo pubblico. Ieri ero a un book club e ho incontrato alcuni miei lettori. E' stato molto bello, mi piace questo nuovo amore, questo rapporto che inizia, che va coltivato»

---- L'intervista completa in edicola nella rubrica "Letto per voi" giovedì 25 ---

 

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