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SVELATE LE PROSSIME DATE

Alberghi sold out e negozi pieni, ecco perché il Salone fa bene a Torino

Ora tocca ad Annalena Benini: non ho paura, porterò le mie idee e la mia libertà

Alberghi sold out e negozi pieni, ecco perché il Salone fa bene a Torino

Nella foto di rito c’è anche lei, Annalena Benini, da oggi direttrice a tutti gli effetti del Salone del Libro, attesa dal compito di eguagliare quantomeno certi record. «Io non ho paura - ha detto subito ai cronisti -. Questa è una macchina che funziona molto bene. Cosa porterò al Salone? Sicuramente le mie idee, la mia personalità, anche la mia libertà». Nessuna paura neppure delle polemiche possibili o delle pressioni? «Spero anch'io che non accadano più cose come quelle che sono successe. Ci sono state polemiche in passato, può darsi ce ne siano in futuro e le gestiremo, ci comporteremo nel miglior modo possibile - ha detto Annalena -. Avrei fatto la stessa cosa? Assolutamente sì. Non temo per l'indipendenza del Salone, assolutamente no. La garanzia dell'indipendenza è la squadra di lavoro, il sostegno di tutti e credo che sia anche il mio pensiero, la mia personalità. Non mi sembra proprio che ci sia mancanza di pluralismo. C'è spazio per tutti e ce ne sarà sempre».

Dopo di che ha svelato le date della prossima edizione: dal 9 al 13 maggio, quindi leggermente in anticipo, ma senza il “sesto giorno”, ossia quella giornata in più che qualcuno ha provato a rilanciare.
Il fatto, spiega Silvio Viale, è «che Il Salone ha cambiato scala di valori, siamo entrati in un'altra dimensione. Dovremo essere bravi per la prossima edizione ai servizi facendo in modo che non ci siano gli inconvenienti che ci sono stati». Inconvenienti causati dal maltempo, certo, ma anche da una struttura vetusta come quella del Lingotto. Che, peraltro, oltre una certa capienza non può ospitare altro, dunque quali record andranno battuti? «Bisogna intendersi su cosa si intende per nuova crescita - ha chiosato Nicola Lagioia -. Bisognerà pensare a una crescita di tipo diverso».

Uno dei punti centrali è la dimensione internazionale, «magari con una apposita location» come detto da Viale, qualcosa che vada oltre il Paese o la lingua ospite. E anche oltre il Right center, che pure ha ottenuto ottimi risultati: ben 560 operatori da 46 Paesi hanno incontrato gli espositori italiani e trattato, scambiato diritti editoriali o di produzione cinematografica. «La cifra del successo - ancora Lagioia - è che anni fa eravamo noi a invitare, pagandoli, questi operatori. Ora sono loro a pagare per esserci».

Si vedrà. La prima notizia per il futuro è l’acquisizione di nuovi spazi, come l’atrio da 200 posti del grattacielo della Regione. E poi il bilancio - per ora in termini di sondaggio sulla soddisfazione - condotto dall’Ascom: sold out degli alberghi di Federalberghi in città e un aumento di clienti nei ristoranti Epat con prenotazioni in forte anticipo rispetto al passato. «Il Salone - sottolinea la presidente di Ascom Maria Luisa Coppa - rappresenta un volano importante. I visitatori della kermesse colgono infatti l'occasione per scoprire o conoscere meglio ciò che ha da offrire la città». Per il 33% dei ristoratori coinvolti nell'indagine c'è stato un aumento delle prenotazioni rispetto al 2022 e per il 50% sono comunque rimaste in linea. Buono anche il bilancio per le pasticcerie e per le guide turistiche aderenti alla Gia. Maggiore affluenza è stata anche registrata nei negozi di abbigliamento e accessori con un incremento di incassi fino al 50% rispetto a un weekend senza eventi, ma solo per i negozi del centro storico.

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