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La stangata
22 Maggio 2023 - 22:35
Arrivabene, Nedved, Agnelli e Cherubini: la dirigenza bianconera a processo da lunedì
Meno dieci punti di penalizzazione in classifica da scontare in questo campionato. La Juventus passa così dal secondo al settimo posto in classifica in una sera. Questo il verdetto dei giudici della Corte Federale d’Appello sulla cosiddetta “inchiesta plusvalenze”, una sentenza emessa ieri sera attorno alle 20:30 a pochi minuti dal fischio di inizio della partita del “Castellani” tra i bianconeri e i padroni di casa dell’Empoli. La procura federale, nei panni di Giuseppe Chinè, nel corso del dibattimento tenutosi in mattinata aveva chiesto una penalizzazione di 11 punti.
La Corte Federale d’Appello ha invece prosciolto i sette dirigenti della Vecchia Signora per il quale il Collegio di Garanzia il 20 aprile scorso aveva chiesto di rimotivare la responsabilità. Si tratta di Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano. Per loro il procuratore federale, Giuseppe Chinè, aveva chiesto otto mesi di inibizione.
«Le nostre prime impressioni sono negative - ha dichiarato a caldo il responsabile dell’area sportiva bianconera Francesco Calvo parlando ai microfoni di Dazn -, non siamo soddisfatti. Ci aspettavamo che il verdetto arrivasse nel pre-partita, non ci tocca. Fare qualsiasi commento è presto, usciremo con un comunicato a breve». «Ricorso? - ha concluso Calvo -. C’è la possibilità, ma dobbiamo leggere le motivazioni per i margini di un ricorso». Qualche minuto dopo le parole di Calvo, è arrivato il comunicato ufficiale diramato dalla società attraverso un Tweet: «Juventus Football Club - si legge nella nota divulgata - prende atto di quanto deciso poco fa dalla Corte d’Appello della Figc e si riserva di leggere le motivazioni per valutare un eventuale ricorso al Collegio di garanzia presso il Coni. Quanto statuito dal quinto grado di giudizio in questa vicenda, iniziata più di un anno fa, suscita grande amarezza nel club e nei suoi milioni di tifosi, che, in assenza di chiare regole, si trovano oltremodo penalizzati con l’applicazione di sanzioni che non sembrano tenere conto del principio di proporzionalità».
Ma i conti della Juventus con la giustizia sportiva non si chiudono con il -10 di penalizzazione. Ieri, infatti, è stata resa nota la data dell’udienza per discutere del cosiddetto “filone stipendi”, filone per cui nei giorni scorsi sono arrivati i deferimenti. Ebbene, l’udienza è stata fissata per il prossimo 15 giugno, ben undici giorni dopo la fine del campionato di Serie A. Al centro del dibattimento ci sarà la cosiddetta “manovra stipendi”. Al centro anche tutte le partnership con altre società e sui rapporti con i procuratori.
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