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La contestazione al Campus

L'assessore Rosatelli come la ministra Roccella: bloccato da centri sociali e sfrattati

Nel mirino le politiche del Comune e le procedure di sfratto affidate alle forze dell'ordine

L'assessore Rosatelli come la ministra Roccella: bloccato da centri sociali e sfrattati

Famiglie sfrattate e il collettivo “PrendoCasa” hanno interrotto il seminario internazionale sul tema dei senza fissa dimora dov’era presente l’assessore Jacopo Rosatelli.

Dopo che, in mattinata, avevano dato vita a un presidio di due ore di fronte all’assessorato, il gruppo di manifestanti si è recato al campus Einaudi con bandiere e striscioni: a Rosatelli è stato contestato l’aver promesso a gennaio una risoluzione al problema del 610, l’articolo che prevede lo sfratto esecutivo con poliziotti, ufficiali giudiziari e fabbri addetti ai cambi delle serrature, mentre oggi ancora diverse famiglie vivono nel terrore di vedersi buttate in strada da un momento ad un altro. «Nemmeno per i nuclei con minori o disabili si riesce a far qualcosa: parlare di emergenza abitativa di riduce alla speculazione. Il Comune - urlavano i manifestanti - lascia tutto in mano ai “palazzinari”. E invece ha responsabilità». E poi ancora: «I servizi sociali sono avvisati un giorno prima dell’esecuzione di uno sfratto. La miglior soluzione che propongono è mettere in strutture come il Sermig mamme e figli. E i papà? La soluzione è spaccare le famiglie?».

Rosatelli ha cercato un dialogo coi manifestanti, ma è stato più volte interrotto e ha dovuto lasciare la sala. Poco dopo dichiarato: «Torino è gravemente afflitta dal problema abitativo. Il governo - ha detto l’assessore - non ripristina né reddito di cittadinanza né fondi morosità, e nemmeno il fondo affitto. E non investe soldi per le case popolari. Ma noi non stiamo con le mani in mano e lavoriamo sul reperimento di nuove risorse e nuove costruzioni: case popolari, social e senior housing. Abbiamo anche prorogato il bando case popolari - ha concluso - aprendo a chi non ha i requisiti dei 5 anni di residenza».

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