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L’operazione

Traffico di auto ed escavatori rubati: 14 arresti a Torino

La polizia stradale ha bloccato una rete con italiani, albanesi ed egiziani

Il carro attrezzi sloveno recupera le auto rubate in via Pinchia, a Torino

Prendevano auto di lusso noleggiate e non le restituivano. Oppure rubavano escavatori e betoniere nei cantieri, che venivano nascosti in capannoni e cascine per essere “modificati”. Poi portavano tutto ai porti di Anversa, Le Havre e Capodistria per “spedirle” e rivenderle in Gambia ed Egitto. Fino a quando residenti e commercianti di via Pinchia, vicino al comando dei vigili urbani, hanno segnalato quello strano viavai di mezzi: da lì è partita un’indagine della Polizia stradale, coordinata dal sostituto procuratore Paolo Scafi, che vede 25 indagati e 17 ordinanze di misura cautelare. Gli arresti già effettuati sono 14 tra Italia e Albania, con 3 persone irreperibili.

Sono accusati di riciclaggio e ricettazione internazionale di 10 macchine agricole e da cantiere più 12 auto di lusso, tra cui Porsche e Range Rover: il totale della refurtiva viene stimato in 1 milione di euro.

In via Pinchia c’era il luogo di ritrovo per la consegna dei mezzi, scoperto a dicembre 2020 grazie alla segnalazione di un cittadino: così la polizia stradale è riuscita a scoprire e sgominare una rete composta da persone italiane, albanesi ed egiziane. Le vittime preferite erano società di leasing e autonoleggio, le cui auto venivano esportate illegalmente oltreconfine. Poi cittadini e imprese edili, cui venivano portati via betoniere ed escavatori lasciate dentro i cantieri.

I mezzi venivano caricati sui carri attrezzi a Torino e poi portati in un capannone di Sant’Angelo Lodigiano o in cascine di Bottanuco (Bergamo) o nelle campagne di Piacenza. Nel tragitto cambiavano targhe e numeri di telaio per portarli nei porti e spedirli in Africa, Albania e Slovenia. Gli investigatori hanno ricostruito tutto con telecamere, pedinamenti e intercettazioni. E hanno compiuto gli arresti: “Il vitello è morto” hanno detto al telefono gli indagati dopo le prime misure cautelari.

Due uomini sono stati catturati a Valona grazie alla collaborazione della polizia albanese mente un egiziano, residente a Chiasso, è stato intercettato a Milano.

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