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I controlli

Gli "amici" passavano prima: denunciati 26 medici per le liste d'attesa truccate

A Torino sono finiti nei guai due medici di un ospedale pubblico

Gli "amici" passavano prima: denunciati 26 medici per le liste d'attesa truccate

(Foto di RDNE Stock project)

Ben 26 medici sono stati denunciati dai Nas, il Nucleo tutela della salute dei carabinieri: i militari, in accordo con il Ministero della Salute, hanno dato il via a un’intensa attività di controllo su tutto il territorio nazionale. Obiettivo, controllare la gestione delle liste di attesa per l’erogazione di prestazioni ambulatoriali, visite specialistiche ed esami diagnostici legati al Servizio sanitario pubblico: una delle piaghe in Italia e in Piemonte, dove l'attesa può arrivare fino a un anno. 

L'ipotesi è che uno dei motivi di questi tempi sia proprio la condotta di certi medici, che facevano passare prima amici, conoscenti e pazienti privati. Lo dimostrerebbero le ispezioni che in Nas hanno eseguito in ospedali e ambulatori pubblici, case di cura e cliniche private accreditate, per un totale di 1.364 accessi e 3.884 tra liste e agende di prenotazione. Gli accertamenti dei Nas hanno consentito di individuare condotte penalmente rilevanti che hanno portato alla denuncia di 26 tra medici e infermieri, ritenuti responsabili dei reati di falsità ideologica e materiale, truffa aggravata, peculato ed interruzione di pubblico servizio. L'accusa è di aver favorito conoscenti e propri pazienti privati, stravolgendo le liste d’attesa, consentendo loro di passare prima rispetto alla prenotazione e alla loro classe di priorità.

Per quanto riguarda i Nas di Torino, sono stati denunciati due dirigenti medici impiegati nel reparto di ortopedia e traumatologia di un ospedale pubblico: sono accusati di aver indotto i pazienti a rivolgersi a loro privatamente e di aver utilizzato indebitamente le sale chirurgiche ospedaliere a seguito dell’inserimento dei citati pazienti in una lista d'attesa “non ufficiale”, elusiva delle classi di priorità. In una clinica convenzionata della provincia di Novara, invece, gli inquirenti hanno rilevato superavano i 71/148 giorni i tempi d’attesa previsti per prestazioni condotte nell’ambito del piano straordinario di recupero delle liste d'attesa della Regione Piemonte: colpa dell’assenza per malattia dell’unico professionista sotto contratto.

Al di là dei reati, il problema dei tempi d'attesa riguarda quasi un'agenda su tre (fra quelle controllate dai Nas): su 3.800 controlli, infatti, i carabinieri hanno riscontrato 1.118 situazioni di affanno nella gestione delle liste di attesa. Con lo sforamento dei tempi previsti dal Piano nazionale: tra le cause più frequenti, carenze nei presidi ospedalieri e negli ambulatori, mancanza di medici e tecnici, insufficienza di fondi e attrezzature.

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