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La curiosità

Da Negro ct dell'Uganda a Pompini e Kakà: quando i titoli fanno la storia

Refusi o doppi sensi voluti: ecco quelli che sono diventati oggetti di culto

Da Negro ct dell'Uganda a Pompini e Kakà: quando i titoli fanno la storia

Dallo sbarco sulla Luna, al caso Moro, dalla strage di Capaci all’abdicazione di Papa Ratzinger. Ci sono titoli di giornale diventati memorabili perché, in una sola riga, sono stati capaci di sintetizzare un fatto che ha segnato una svolta epocale. E poi ci sono gli altri, passati agli annali per un refuso o per un doppio senso che non si saprà mai se sia stato voluto o no.

Il  classico dei classici, diventato un vero e proprio oggetto di culto da 33 anni, è il famoso titolo del Secolo XIX sulla doppietta nella partita Fiorenzuola-Sammargheritese. Due gol che lanciavano la prima verso la promozione in C2, ma pur sempre due semplici gol di cui però avrebbe parlato l’Italia intera grazie al nome del bomber, Stefano Pompini, e a quel titolo: “Pompini a raffica Sammargheritese Ko” che se il 14 aprile 1990 ci fossero state le chat le avrebbe fatte esplodere a furia di inoltra.

Ed è quello che è successo ieri, quando il “trend” sui telefoni degli appassionati di calcio e non solo è diventato il titolo di Tuttocampo sul nuovo ct della nazionale dell’ Uganda, che occupa il 82º posto della graduatoria FIFA, e per risalire il ranking ha deciso di rivolgersi a Paolo Negro, ex difensore della Lazio e allenatore con un passato nelle giovanili di Latina e Frosinone e vice di Gilardino nell'esperienza a Siena, per cercare la storica qualificazione ai prossimi mondiali. Il titolo? ”Il nuovo allenatore dell’Uganda è Negro”.

Voluto? Scappato di mano? Probabilmente non si saprà mai, a meno che qualcuno non sollevi la questione in Parlamento, con qualche interrogazione a un ministro o l’invocazione di una commissione di inchiesta per accertare come siano andati davvero i fatti. Ovviamente (anche se in Italia tutto è possibile) ci auguriamo non vada così. Che tutto finisca con una bella risata. Come quella volta in cui Libero scrisse che il Pd, per guadagnare voti, sperava nella protesta dei tifosi del Milan per la vendita di Ricardo Izecson dos Santos, detto Kakà. Una tentazione irresistibile per i titolisti, che diedero meglio di sé: “Povero Franceschini”, scrissero, quando Dario Franceschini era segretario del Pd. “Non gli resta che Kakà”.

Sicuramente non voluto (almeno ce lo auguriamo), l’effetto del titolo del Corriere della Sera pubblicato il 14 giugno 1997. Con un articolo in cui si parla dell’abolizione del ministero dell’Agricoltura, che il capo di Confagricoltura, Bocchini, definiva un disastro.

 

Il 28 novembre 2016, tocca al Giornale di Vicenza, con un titolo “alla Secolo XIX” che esalta le doti del Gazzo calcio, una squadra di terza categoria.

 

Quasi da non credere, poi, il “colpo” de “L’Arena” il 31 agosto del 2016, in cui si racconta la visita di monsignor Marcello Semeraro, strettissimo collaboratore del Pontefice, alla comunità parrocchiale di Sega, una frazione di Cavaion Veronese.

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