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L'INDUSTRIA

Cent’anni di aerospazio: dal primo volo a Mirafiori alla nuova Cittadella

La posa della prima pietra in programma tra esattamente due mesi

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Industria aerospaziale

Era il 13 gennaio del 1909 quando, dal campo volo di Mirafiori, si alzò in volo il primo velivolo interamente costruito in Italia. Oggi, a oltre un secolo di distanza da quel prestigioso risultato, Torino si prepara alla posa della prima pietra della Città dell’Aerospazio. Un milione di metri quadrati che vogliono essere un «attrattore per aziende nazionali e internazionali», come ha ricordato la presidente del Distretto Aerospaziale Piemonte, Fulvia Quagliotti, in occasione del convegno per il primo secolo di vita dell’aeronautica militare e quindi dell’industria aerospaziale italiana viene, che si è tenuto questa mattina presso la sede dell’Unione Industriali Torino.

La Città dell’Aerospazio
Il conto alla rovescia è già partito: mancano meno di due mesi all’avvio dei lavori. «Finalmente» tira un sospiro di sollievo Quagliotti. «Sono passati già due anni dalla presentazione del progetto nel 2021» ricorda la presidente del Distretto. «La Città Aerospazio per noi rappresenta una proiezione verso il futuro - prosegue -. Servirà energia da parte di tutti e la volontà di collaborare insieme per far sì che tutte le nostre aziende possano partecipare con dignità di partner e non solo come fornitori».


Auto e spazio
Nel corso del convegno hanno partecipato alcuni dei protagonisti di un settore strategico per l’economia del nostro territorio, che rappresenta uno dei principali centri di progettazione e produzione nazionali, forte di una filiera costituita da circa 350 aziende tra grandi realtà multinazionali e Pmi, un fatturato di 7 miliardi di euro e oltre 22 mila addetti.

Molte delle piccole e medie imprese che per anni sono state in prima linea nel settore dell’automotive hanno già avviato la trasformazione della produzione verso l’aerospazio o, quanto meno, sfruttando entrambi i filoni. «Gli addetti impiegati nel settore dell’aerospazio superano ormai quelli dell’automotive» ricorda Quagliotti. «Soprattutto le prospettive dell’aerospazio sono legate a un ambito internazionale e, di conseguenza, appaiono più promettenti» aggiunge.

Il convegno
Il passato, ma soprattutto il presente e le prospettive di sviluppo dell’industria aerospaziale italiana sono state l’argomento al centro della tavola rotonda tra Cristiano Montrucchio, responsabile Ingegneria Leonardo Velivoli, Riccardo Procacci, presidente e amministratore delegato Avio Aero, Walter Cugno, vicepresidente Esplorazione e Scienza Thales Alenia Space, Laura Holmes, direttore generale Collins Aerospace, Andrea Romiti, vicepresidente Amma e amministratore delegato Apr, mentre le conclusioni affidate al Generale Fabio Sciorella, vicedirettore tecnico Armaereo.

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