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METEO ANOMALO
09 Ottobre 2023 - 07:00
Caldo da record a Torino
Magliette a maniche corte, sandali. A Torino non c’è traccia d’autunno. Il caldo anomalo non abbandona il capoluogo piemontese che ieri ha visto il termometro tornare a sfiorare i 30 gradi nelle ore più calde della giornata. «Le temperature di questi giorni sono ai massimi storici» commenta il direttore generale dell’Arpa, Secondo Barbero, che pure - con rigore scientifico - si riserva di fare una comparazione più accurata a fine mese.
Caldo da record
Per ora, l’esperienza più delle previsioni, ci dice che in Piemonte è ancora piena estate, con temperature di oltre dieci gradi superiori alla media stagionale. «All’anticiclone si abbina una condizione di ventilazione in quota che rende il cielo particolarmente limpido» aggiunge Barbero. Una situazione che è destinata a perdurare - seppure con qualche grado in meno - fino a metà mese. «Anche settembre è stato un mese anomalo sotto il punto di vista delle temperature» commenta ancora Barbero. Secondo gli studi condotti dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale si è trattato del «terzo settembre più caldo» degli ultimi sessant’anni. Dal 1958, per l’esattezza.
Allarme siccità
L’indice di siccità relativa al mese di settembre poi evidenzia come il Piemonte sia ancora «in condizioni generali di normalità» fanno sapere gli esperiti. Fatta eccezione per i bacini meridionali dove, le portate deficitarie dei corsi d’acqua maggiori e le falde sotterrane sono ben al di sotto della media storica del periodo, configurano una situazione di siccità moderata a livello locale. Nel dettaglio, le precipitazioni osservate nel mese di settembre sono state di circa 91 millimtri medi che rappresentano, sul bacino del Po chiuso alla confluenza col Ticino, uno scarto negativo dell’11% rispetto alla media del mese. Da notare come tutte le piogge si siano concentrate nella seconda decade del mese mentre la prima e la terza sono state completamente asciutte.
Anche la distribuzione spaziale delle piogge non è omogenea sulla regione: se nel nord si registra un surplus mensile di circa il 35%, altrove si osserva un deficit generalizzato con un picco di -54% nei settori meridionali. In ultima analisi, tutti i corsi d’acqua, ad eccezione del Toce e del Po a San Sebastiano, restano in condizioni di deficit idrico, più significativo per il Tanaro (-40%) e con un valore complessivo di -12% in chiusura del bacino del Po.
Qualità dell’aria
Non è un buon periodo neppure in termini di qualità dell’aria. «L’anticiclone porta una condizione sfavorevole in termini di inquinamento dell’aria» conferma Barbero. «Tanto più se si considera che in questo periodo si registra un abbassamento dello strato di rimescolamento dell’atmosfera - prosegue -. È un processo ciclico, che ha i valori più alti in estate è più bassi in inverno e determina una riduzione dell’area entro la quale gli inquinanti aumentano».
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