l'editoriale
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La parola ai lettori
14 Ottobre 2023 - 10:31
L'altra volta Corona aveva toccato interessi troppo grandi?
Strano che il Re dei paparazzi dopo aver parlato nella propria diretta sui social sul giro di scommesse da parte di molti calciatori e di tante altre indiscrezioni, il giorno dopo scattano provvedimenti immediati così veloci nei confronti addirittura di due calciatori pronti per giocare in Nazionale tra l’altro in due partite delicate per le qualificazioni agli Europei. Quando però aveva denunciato scandali di tutt’altra natura, lo avevano messo in galera per ben dieci anni. Peccato che all’epoca le sue prove rimasero secretate e mai approfondite. Addirittura denunciato per diffamazione. Forse aveva toccato sferre troppo in alto? Meglio fermarsi qui, tanto la verità non verrà mai fuori.
Tony
Professioni
Separiamo le carriere
Si fa un gran dibattito sulla divisione delle carriere in magistratura. Ma poi scopriamo che il problema ha una natura più vasta. In questi giorni a Milano si discute sul progetto della mega biblioteca, assegnata dai componenti la giuria agli amici, questi archistar Boeri e Zucchi, membri della commissione aggiudicatrice ai quali i meriti di architetti si azzerano agli obblighi morali, fanno affari con i vincitori. Evidenzio che gli ordini professionali sono nati nel 1923. A distanza di un secolo credo sia ora di rivedere il contesto, in funzione della nostra visione democratica della società. Mi spiego. Oggi c’è poca trasparenza tra operare nel privato e nel pubblico, spesso le due condizioni si scontrano col principio di conflittualità di interessi. Parlo di tutte le libere professioni. Occorre rivedere la materia. Medici , ingegneri, architetti, geometri, perito industriali, ragionieri, commercialisti, avvocati, magistrati, fanno parte degli ordini professionali, sia se operano in regime di libera professione, esclusi i magistrati, sia se operano in regime di dipendenza delle pubbliche amministrazioni. Questa situzione risulta poco trasparente se ci troviamo con gli stessi professionisti sia nel privato che nel pubblico impiego. È giunta l’ora di fare un distinguo di ruoli , ai fini della trasparenza e merito , cavallo di battaglia del Governo. Occorre rivedere la legge istitutiva delle professioni promulgata un secolo fa e separare nettamente le scelte di operare nel privato da libero professionista e da dipendente nel pubblico impiego. Gli ordini professionali si occupino dei loro iscritti che devono operare da liberi professionisti, ed hanno la loro previdenza e assistenza e organo disciplinare. I dipendenti pubblici non devono essere iscritti agli ordini, perché hanno una loro previdenza ed assistenza e gli organi disciplinari della pubblica amministrazione. Eviteremo così di trovarci medici degli ospedali ed ASL, anche in cliniche private o in studi medici privati. Oppure professori universitari che svolgono anche libera professione. Con grande difficoltà per i cittadini di trovarsi gli stessi soggetti in ruoli diversi ed in conflittualità di interessi tra pubblico e privato.
Cosimo Golia
Buone notizie
Saviano va via? Meno male
A volte certe notizie ti fanno dimenticare tutto il brutto che sta succedendo, mi riferisco alla dichiarazione di Saviano di voler lasciare l’Italia, perché condannato per aver detto bastarda alla Meloni, poi però ripensandoci avevano detto la stessa cosa la Littizzetto, Fazio, Fedez, ed altri cantanti ed attori, ma sono sempre qui a sfilarci soldi, e oltre a non andarsene fanno di tutto per fare entrare nel nostro paese loro similari ed anche peggio tipo i Sumaoro e quel grande studioso di Zaki laureatosi per corrispondenza, ci illudono ma non concludono.
Alberto Broido
Prezzi
Chi specula sulla benzina?
Qualcuno può spiegarci perché quando il petrolio costava una sessantina di euro più di oggi i carburanti costavano molto meno di questi tempi? Ci piacerebbe saperlo, solita speculazione da parte di qualche maneggione?
Nonno Barba e compagni
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