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L'INCONTRO

Zaki alla fine riesce a parlare al Salone: "Sono un privilegiato"

La presentazione del libro all'Hiroshima Mon Amour: "Grazie per aver accettato idee diverse"

Patrick Zaki

Patrick Zaki

Un applauso caloroso accoglie l’arrivo di Patrick Zaki sul palco dell’Hiroshima mon amour di Torino, dopo giorni di polemiche per la sua partecipazione all'evento di Aspettando il Salone. In prima fila la direttrice della kermesse Annalena Benini, accompagnata da Silvio Viale, l’assessore alla Cultura Rosanna Purchia e il collega ai diritti Jacopo Rosatelli, insieme alla consigliera delegata per la Città Metropolitana Valentina Cera.

 “Sono molto contento e grato all’Hiroshima Mon Amour di aver accettato di ascoltare ancore voci diverse" attacca Zaki e ringrazia le istituzioni cittadine che hanno preso parte all'incontro. "Siamo tanti e abbiamo punti di vista diversi e poterli condividere non va dato per scontato: siamo tutti qui per una causa".

Zaki: "Mi considero un privilegiato"
“Non ci stanchiamo mai di vedere Patrick Zaki libero” apre l’incontro di presentazione del libro autobiografico  “Sogni e illusioni di libertà. La mia storia” la presidente di Amnesty International Alba Bonetti. Venendo al libro, Zaki ha ripercorso la sua esperienza di prigionia, fin dal momento dell'arresto. “I primi momenti sono stati i più terribili - racconta -. Ci si chiede per quanto tempo si resterà imprigionati e inevitabilmente prende il panico. Vieni bendato e i tuoi movimenti sono controllati. Nelle prime 26 ore tutto quello che mi è accaduto non è stato registrato. Poteva succedermi qualsiasi cosa. Io volevo solo mettermi in contatto con la mia famiglia e i miei avvocati ma non avevo idea di come farlo".

Nonostante le difficoltà Zaki dice di essersi sentito fortunato. "Di sicuro non ero fortunato a essere stato arrestato, ma avevo lavorato nei diritti civili per lungo tempo. Ero in un certo senso preparato. Avevo sentito il racconto di molte persone prima di me. Ero un privilegiato in un certo senso". Parlando poi dei maltrattamenti subiti Zaki spiega: "Sono le torture psicologiche quelle che mi hanno segnato di più".

"Io sto con i civili, le minoranze e i deboli"
L'incontro si è concluso nel ricordo di Giulio Regeni e con un commento sulla guerra in Israele. "Sarò sempre a favore della causa dei palestinesi, ci sono anche cristiani a Gaza che subiscono violenze" chiarisce Zaki.  E ancora: "Sarò sempre dalla parte dei civili, delle minoranze e dei più deboli. Accetto la critiche e ci sono punti di vista diversi. Voglio usare la mia visibilità per aprire una parentesi sugli ostaggi italiani affinché possano tornare presto alle proprie famiglie".


Purchia e Rosatelli: "L'Hiroshima non è un centro sociale"
"L’Hiroshima non è un centro sociale. Chi non conosce questo luogo e il Salone del Libro, non conosce Torino". Non hanno alcun dubbio l’assessore Rosatelli e l’assessore Purchia (in sala in rappresentanza del sindaco Lo Russo) nel difendere l’incontro di Patrick Zaki ad Aspettando il Salone. "Voglio ringraziare il Salone e la sua direttrice per aver mostrato in questa occasione di comprendere a pieno questa straordinaria manifestazione" commenta Rosatelli. "Non esiste cultura senza libertà e senza diritti" conclude. 

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