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L'emergenza
26 Ottobre 2023 - 19:30
«E’ sotto l’occhio di tutti che manchino medici e infermieri: basti pensare che all’Università del Piemonte Orientale c’erano 25 borse di studio per medicina d’urgenza ma ne hanno assegnate solo 3».
Gianluca Ghiselli, da un anno direttore sanitario di Azienda Zero, parte subito da un numero per far capire quanto sia delicata la situazione del sistema dell’emergenza 118: se non si formano medici che poi dovranno “riempire” ambulanze e Pronto Soccorso, è ovvio che manchino al momento del bisogno.
«Si può discutere e accusare ma di fatto c’è stata una programmazione imperfetta in passato. Poi le borse di studio sono decuplicate ma il ritardo era evidente. Ci vorranno anni per superare la crisi del settore». E anche le ambulanze che dovrebbero avere un medico a bordo non sempre ce l’hanno, come segnalato dal Coes: «Si sono verificate scoperture che, pur con difficoltà, sono state in buona parte recuperate. Il 24 maggio abbiamo sottoscritto una convenzione con tutte le Aziende Sanitarie del Piemonte, in modo che i loro Medici d’Urgenza e Anestesisti Rianimatori possano svolgere dei turni in ambulanza - continua Ghiselli - Tutto personale che ha la vocazione all’emergenza e non aspettava altro che avere questa possibilità». Così, su base volontaria e dopo aver esaurito il monte ore negli ospedali, questi medici possono salire sulle ambulanze a 100 euro l’ora: «Hanno competenze altamente specifiche nel settore dell’emergenza-urgenza e, a costo inferiore, garantiscono un servizio sicuramente di livello più alto rispetto alle cooperative - sottolinea il direttore sanitario, che poi rivendica i risultati di questo accordo - Solo nel Torinese, a giugno, abbiamo abbattuto più del 51% delle scoperture. E nei mesi successivi i numeri sono stati gli stessi anche nelle altre province: è un metodo che ci permette di integrare i medici del 118 e quelli del Pronto Soccorso, in modo da creare una progressiva integrazione tra il mondo extra e intra ospedaliero». Una buona notizia, quindi anche se Ghiselli ammette che «se a novembre il Covid tornasse a “mordere” e imponesse un rinforzo consistente negli ospedali, è chiaro che questo meccanismo di alternanza potrebbe scricchiolare».
Gianluca Ghiselli, direttore sanitario di Azienda Zero
Di pari passo c’è il problema della mancanza di volontari, fondamentali sia per l’assistenza e la collaborazione con i sanitari sia per far correre le ambulanze sulle strade: «Non posso rispondere direttamente perché noi ci occupiamo del servizio in generale attraverso le convenzioni con le associazioni. Però è un dato incontrovertibile che il mondo del volontariato stia soffrendo per tanti motivi». Come si risolve? Ghiselli esclude l’assunzione degli autisti del 118, come succede in altre regioni. Però apre a un’altra possibilità: «A livello nazionale si sta parlando di un riordino del sistema dell’emergenza, con l’istituzione di due figure: il soccorritore professionale e l’autista soccorritore. E’ un disegno di legge che finalmente riconosce due ruoli difficili e fa capire che si possono aprire percorsi professionali: potrebbe essere una strada».
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