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Il tatuaggio di Giorgia Meloni fa discutere

A The Others l'opera di un artista argentino recidivo: aveva già attaccato Fassino

Il tatuaggio di Giorgia Meloni fa discutere

Dopo la bufera per lo scherzo telefonico dei comici russi, un'altra grana che sicuramente non farà piacere alla premier Giorgia Meloni, che si ritrova esposta nuda e con un tatuaggio di un fascio littorio in bella mostra.

Succede alla fiera The Others-Art Fair di arte contemporanea, inaugurata oggi a Torino: il quadro che rappresenta la premier Meloni è opera di un artista "recidivo", l'argentino Javier Scordato che vive in Italia e che già nel 2017 aveva fatto discutere con un quadro che raffigurava l'ex sindaco di Torino Piero Fassino nudo, con le foto dei marò al posto delle parti intime, opera poi rimossa dall'esposizione.  A Torino Comics della scorsa primavera, invece, era toccato a Matteo Salvini finire immortalato, in un'opera erotica di Luis Quiles, con il braccio teso e con un fallo davanti al viso.

La nuova opera di Scordato, appena terminata, si intitola "Nazi-one (tabù istituzionale)" ed è realizzata a olio su una tela di 130x85 esposta nello stand Velato rivelato "Il tatuaggio - spiega l`artista - rivela le radici di Giorgia Meloni, quello che lei non dice. Non ha mai abbandonato la sua formazione politica, per lei l`antifascismo è un tabù".

"Il quadro dimostra che la sinistra, anche sul piano culturale, è messa così male che, per avere la minima speranza di potersi definire tale, ha bisogno comunque di richiamare la figura di Giorgia Meloni". Così in una nota il vice capogruppo di Fratelli d`Italia alla Camera dei deputati Augusta Montaruli. "Le parole di interpretazione autentica dell'artista sulla sua opera sono semplicemente un insulto - aggiunge Montaruli -. Essere definiti o, meglio, definirsi artisti non può essere un lasciapassare per legittimare la diffamazione di cui anche gli organizzatori possono essere complici se non avviene presa di distanza netta. Una presa di distanza che vi fu quando venne preso di mira Fassino. Sono certa che il colto pubblico torinese saprà fare la differenza tra la provocazione riciclata e una offerta culturale seria di cui, grazie all'impegno di chi dalle istituzioni si impegna a destra, il nostro territorio può finalmente godere", conclude.

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