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IL CASO

Il prefetto replica al sindaco: «Serve ampliare il Daspo, non più agenti»

Cafagna ricorda che entreranno in servizio a Torino 166 uomini, tra polizia, carabinieri e guardia di finanza

Prefetto Doanto Cafagna

Prefetto Doanto Cafagna

Dopo lo sgombero dell’ex area Gondrand e l’appello del sindaco Stefano Lo Russo diretto al ministro Matteo Piantedosi affinché venga a visitare le zone più insicure della città, è il prefetto di Torino a prendere la parola. Per Donato Cafagna, la soluzione al problema non è tanto da ricercare nel numero di agenti che sono impiegati sul territorio - a maggior ragione dal momento che che a Torino stanno per arrivarne altri 166, tra polizia, carabinieri e guardia di finanza. Sarebbero invece utili regolamenti più stringenti per intervenire su chi delinque, specie in relazione alla misura del Daspo Urbano, che ora è applicabile solo in alcune aree della città (ad esempio, nei pressi delle stazioni).

Ampliare il Daspo urbano
«Ci sono tante zone che sono oggetto di assembramenti di persone, a volte dedite alla commissione di reati, e la possibilità di intervenire con il Daspo urbano ci permetterebbe di avere un’arma un più a disposizione» spiega Cafagna, che nella mattinata di oggi ha voluto incontrare i presidenti di Circoscrizione perché, dice: «La sicurezza è il risultato dello sforzo di tutti». Guardando nel dettaglio ai regolamenti comunali, il prefetto inviata ad adottare provvedimenti «per poter ampliare la possibilità di usare la normativa in materia di daspo urbano».

Parlando di sicurezza dei territori, poi sottolinea l’importanza di intervenire sulla «qualità della vita della gente». In questo senso torna prioritario il ruolo delle amministrazioni. «Il decreto sicurezza urbana mette nelle mani dei Comuni sia strumenti come il Daspo urbano, sia con tutte quelle misure cosiddette “anti degrado e disagio sociale” sulle quali bisogna lavorare insieme». L’obiettivo del nuovo prefetto è quello di organizzare un metodo di lavoro che coniughi interventi delle forze dell’ordine, «che ci sono e sono importanti», con iniziative di recupero del territorio. «Per questo - prosegue - vogliamo valorizzare i tavoli di osservazione e le competenze che il Comune e le Circoscrizioni possono mettere a disposizione». Infine, Cafagna ricorda che, i 700mila euro assegnati dal ministero al Comune di Torino verranno destinati per il «miglioramento dell’interconnessione fra le forze di polizia e per potenziare l’attività di liberazione di immobili occupati».

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