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la polemica

«A Torino mancano centinaia di poliziotti», l'allarme del sindaco

Lo Russo alla Gondrand: «Il governo ora ci aiuti»

Uno sgombero tra le polemiche. Quelle del sindaco Stefano Lo Russo, che lancia l’allarme sui poliziotti che non ci sono e invita il governo a pensare «seriamente ai problemi di sicurezza nelle periferie». E quelle della Regione, con l’assessore Maurizio Marrone che accusa invece il primo cittadino di «fare solo passerelle». Ed ecco che lo sgombero della Gondrand diventa l’occasione per un botta e risposta sul tema della sicurezza. Sui poliziotti, anzitutto. Torino ne è carente - come più volte denunciato anche dagli stessi sindacati della polizia - e il sindaco Lo Russo, arrivato per il sopralluogo allo stabilimento di via Cigna, non usa mezze misure: «Bonificare la Gondrand di certo non risolve il problema dello spaccio e dell’insicurezza di Torino. In questa città mancano centinaia di poliziotti, adesso chiedo al governo di occuparsi sul serio delle periferie. Noi di progetti di riqualificazione ne mettiamo in campo, specie per il recupero dal punto di vista sociale delle persone fragili, ma sono perfettamente consapevole che senza un’adeguata repressione dei fenomeni criminosi il nostro lavoro non basta. Anzi, senza un approccio sinergico tra istituzioni è impossibile strappare dal degrado le aree critiche».

Tradotto, caro governo, da soli non ce la facciamo. Servono risorse, certamente economiche ma anzitutto umane. Ad esempio più polizia lungo le strade del capoluogo, ed è per questo che due settimane fa Lo Russo ha scritto una lettera al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, invitandolo anche a visitare la nostra città. «Sono pronto ad accompagnare personalmente il ministro nelle zone più critiche di Torino, affinché si renda conto che abbiamo bisogno di più investimenti da parte dell’esecutivo». Esecutivo che alla lettera inviata dal sindaco non ha ancora risposto, e chissà se davvero Piantedosi accoglierà l’invito di Lo Russo e insieme faranno un tour nelle periferie tra Barriera di Milano, Aurora, Falchera e altre aree critiche.

Nell’attesa della risposta del Viminale, per ora a replicare è la Regione Piemonte. Attraverso le parole dell’assessore Maurizio Marrone: «Eravamo fuori dall'ex Gondrand quando era un epicentro di degrado e insicurezza per chiedere interventi concreti che finalmente arrivano, mentre qualcun altro ci va a passeggiare per la prima volta oggi per farsi bello, ma tanto i cittadini non si fanno prendere in giro». E l’uomo a passeggio per l’ex Gondrand era ovviamente il sindaco Lo Russo, che per la prima volta da quando è primo cittadino ha visitato l’area di via Cigna. «L'inizio dell’abbattimento dell'ex Gondrand e dei capannoni ferroviari di corso Venezia è una vittoria per Torino nord, merito del governo Meloni che ha accolto le nostre richieste rimaste per anni inascoltate da un Comune immobile e da governi assenti», ha concluso Marrone. Alla Regione si è invece rivolta l’assessora Gianna Pentenero, che punta il dito sull’emergenza sociale: «Bene gli interventi strutturali, ma ci vogliono anche interventi sanitari, per aiutare le persone in difficoltà. E qui la Regione ci deve ascoltare».

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