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IL CASO
23 Novembre 2023 - 07:00
Salone dell'Auto
Sono passati anni, eppure quell’augurio dell’allora vicesindaco Guido Montanari (M5s), che sperava che la grandine «si portasse via il Salone dell’Auto», ancora riecheggia nell’aria di Torino. È lo stesso presidente della Regione Alberto Cirio a richiamarlo, augurandosi invece «splendide giornate di sole», dal 13 al 15 settembre, quando il Salone di Andrea Levy farà il suo ritorno in città sotto una veste del tutto nuova. «Diffusa» come spiega lo stesso organizzatore in conferenza stampa. Poco prima dell’inizio della presentazione però è il capogruppo dei Cinque Stelle in Sala Rossa Andrea Russi a tornare alla carica, con un decalogo di domande che vorrebbe rivolgere a Levy, Cirio e - soprattutto - al sindaco di Torino Stefano Lo Russo. «Il Salone prende dei contributi pubblici dalla Regione, dalle fondazioni bancarie o da altri enti? A quanto ammontano?» domanda il grillino. E ancora: «Conclusi i cantieri del Pnrr, è previsto il trasferimento dell’evento al Valentino?» domanda. Lo Russo interpellato taglia corto. «Non rispondo a polemiche di questo livello». Poi però ci ripensa: «Se il capogruppo Russi ha delle domande sa che ci sono delle sedi per rivolgerle all’amministrazione. Lì, troverà risposte adeguate». Il dibattito dunque si sposta in Sala Rossa, come è tradizione ormai per il Salone dell’Auto.
Lo strappo con i Cinque Stelle
«Appena Lo Russo è diventato sindaco abbiamo ripreso con lui il dialogo su come riportare questo evento automobilistico a Torino» racconta Levy, quando gli vengono chieste le ragioni che lo hanno spinto sulla via del ritorno. «Con la Regione invece l’interlocuzione non è mai venuta meno» aggiunge. «Nessuna rivincita. Siamo contenti di fare un evento con il sostegno delle istituzioni» prosegue Levy. Cacciare il Salone «fu uno dei gravi errori del passato» ha commentato ancora Cirio. «A noi il compito di rimediare, cospargendoci il capo di cenere, come abbiamo fatto per le Olimpiadi».
Salone dell'Auto 2024: dalle piazze auliche alle regge
Nel frattempo, l’edizione 2024 prende forma. Toccherà piazza Castello, Vittorio, via Roma, piazza Carlo Felice, la riqualificata piazza Arbarello e piazza Solferino. Sono previste delle esposizioni anche all’interno della corte del Castello del Valentino. «Ma non nel parco» si affrettano a precisare gli organizzatori. E poi ancora alla Reggia di Venaria e nella cornice della splendida Palazzina di caccia di Stupinigi.
Gli appassionati potranno conoscere «le novità a zero emissioni delle case automobilistiche e provarle nel circuito test drive cittadino, scoprire tutte le motorizzazioni alternative più sostenibili e testarle in un secondo percorso in viabilità ordinaria». Sarà a disposizione del pubblico anche l’esposizione dei grandi capolavori disegnati dai carrozzieri e delle supercar e hypercar. Per i visitatori sarà attivato il Free Pass Salone, un biglietto elettronico gratuito che ai suoi possessori darà la possibilità di accedere a diverse iniziative della manifestazione, prima fra tutte la possibilità di effettuare i test drive degli ultimi modelli messi a disposizione dalle case automobilistiche. «Pensiamo che sia un format molto coinvolgente. Partiremo dalle carrozze fino ad arrivare ai modelli di ultima generazione - racconta ancora Levy -. In ogni angolo della città raccontiamo la storia dell’automobile» spiega e non risparmia parole di miele per Torino. «Città regale e bellissima. Ha dato i natali ai più grandi designer della storia» commenta e sembra voler dimenticare le acrimonie del passato. «Guardiamo al presente e al futuro».
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