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IL REPORT

Il Piemonte conquista gli americani: vola il turismo dei laghi, bene Torino

Nei primi nove mesi dell’anno si registra un +11% di arrivi rispetto allo stesso periodo del 2022

Il turismo in Piemonte

Il turismo in Piemonte

Le passeggiate al lago, le morbide colline, le montagne. E poi il Barolo, la cucina tradizionale, i musei. Il Piemonte conquista gli stranieri. Mai come in questo periodo i report sul turismo ci restituiscono la fotografia di una regione che piace, incanta e fa parlare di sè. Per anni Cenerentola dei viaggi organizzati dai tour operator stranieri, ora il Piemonte si prende la sua giusta rivincita e scala le classifiche. Al primo posto - per soggiorni nella nostra regione - si piazzano i tedeschi, tallonati da francesi e svizzeri. Seguono i turisti inglesi, in aumento di oltre il 10% quest’anno. Colpisce poi il dato che riguarda gli americani armati di macchina fotografica e guida per esplorare il Piemonte: è aumentato di oltre il 30% rispetto al passato il turismo proveniente dagli Stati Uniti.

Questi alcuni dei dati forniti dell’Osservatorio turistico della Regione Piemonte, presentati dal Presidente Alberto Cirio in occasione del Forum Internazionale del Turismo sul Lago Maggiore. Nei primi nove mesi dell’anno si registra complessivamente un +8,4% di presenze e +11% di arrivi rispetto allo stesso periodo del 2022. I movimenti risultano in crescita anche se confrontati con il 2019: +12,8% di arrivi e +7,2% di presenze.

Una congiuntura favorevole, fortemente influenzata dal turismo estero: +16,2% di arrivi e +14,6% di presenze rispetto al 2022. Appare in crescita anche la componente nazionale: +6,9% negli arrivi e 1,8% nei pernottamenti. Completano il quadro, i commenti nelle recensioni online dei clienti: strabilianti.
Guardando alle mete scelte dai viaggiatori, si nota come i laghi costituiscano circa il 30% del totale regionale. Nei primi nove mesi del 2023, è stato registrato un +9,9% di arrivi e +8,7% di presenze rispetto allo stesso periodo del 2022. Fa bene anche la montagna, che registra un incremento del 3,7% negli arrivi e del 8,2% nei pernottamenti. Crescono gli stranieri: +11,7% e +18,4%. Infine, le colline piemontesi registrano un aumento degli arrivi pari al’9,9%. In crescita anche rispetto al periodo pre-pandemico.
Per Torino poi quella del turismo è una carta che - per anni - è parsa alternativa all’industria dell’automobile. Nel tentativo di sostituire al grigio della fabbrica, lo scintillio degli eventi. Una scommessa che guardando ai numeri pare vinta. L’Osservatorio infatti comunica un aumento sia negli arrivi (+16%) sia nelle presenze (+6,7%). Supera anche i valori del 2019. Rispetto all’anno precedente, i movimenti turistici della Città di Torino crescono sia in termini di arrivi (+17,6%) sia in termini di presenze (+6,4%). Anche in questo caso, crescita è fortemente trainata dai movimenti dall’estero: +23%, che quotano circa il 44% dei turisti totali della Città. Eppure la grande fabbrica è ancora lì. Molto meno grigia di un tempo, ma ancora fonte di lavoro e speranza per tante famiglie, molte delle quali ieri sono scese in piazza per chiedere un futuro certo su cui investire. 

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