l'editoriale
Cerca
L'ECONOMIA
28 Dicembre 2023 - 20:28
La nuova corsa all'oro
El Dorado. Come Cortes e i conquistadores che attraversarono l’oceano in cerca del tesoro. O i pionieri americani, ossessionati dalla caccia alle pepite. Oggi sembra partita una nuova corsa all’oro. Il bene rifugio per eccellenza, valutato 60 euro al grammo è un investimento sicuro. Soprattutto in tempi che vedono l’avvicendarsi di guerre, che vanno dall’Ucraina al Medio Oriente, l’inflazione che torna a far paura e il rialzo dei tassi di interesse che sembra inarrestabile. L’oro scintilla (ancora una volta) come il porto sicuro dove ripararsi durante la tempesta.
Il prezzo dell’oro
L’aumento del prezzo è dato da diversi fattori, ma il motivo principale è da ricercare proprio nell’instabilità geopolitica che da diversi anni investe il pianeta. In altre parole: di paura si alimenta la corsa all’oro. Un motto usato spesso degli analisti recita così: «Il motore dell’economia globale è molto più spesso legato all’emotività che alla razionalità». Ci sono però da considerare anche altri fattori. Come ad esempio l’aumento generalizzato dei debiti pubblici, la grande quantità di liquidità che si è generata in risposta alla crisi del 2008 e, infine, il fatto che buona parte delle banche centrali del mondo continuino ad aumentare le proprie riserve auree.
Da sempre il prezzo dell’oro sembra mostrare una correlazione inversa rispetto ai tassi di interesse. Vale a dire che quando aumenta il costo del denaro, la richiesta di oro diminuisce. Così come il suo valore. Banalmente, perché altri investimenti garantiscono maggiori profitti. Eppure oggi, nonostante i tassi restino alti, il prezzo dell’oro non accenna a diminuire. Anzi, nel 2024 si stima che il prezzo dell’oro sarà destinato a raggiungere i suoi massimi storici. Dal momento che appare quasi certo che la corsa al rialzo dei tassi di interesse volgerà al termine. E, di contro, è facile ipotizzare che i conflitti internazionale non termineranno.
La Torino “orafa”
Così, le monete d’oro sono tornate di gran moda. E lo stesso vale per monili e pietre preziose. Fortuna vuole che Torino in quest’ambito abbia una tradizione di tutto rispetto. Al mondo artigiano che da anni si distingue sul mercato anche sotto il profilo dell’incastonatura delle pietre, si è aggiunto l’insediamento in città della fabbrica di Cartier. Lo stabilimento ha aperto i battenti all’inizio del 2023 e ha da subito portato una ventata di aria nuova nel quartiere. Pare inoltre che nelle ultime settimane anche George Clooney abbia fatto una visita presso lo stabilimento.
Per approfondire leggi anche:
Un settore in crescita
Le imprese che in Piemonte si occupano di oro e gioielli sono 1.168 al 30 giugno 2023 contro le 1.151 al 30 giugno 2022 (una crescita che ha interrotto la flessione registrata negli ultimi anni frutto di cessazioni di attività ma anche di concentrazioni per progressive acquisizioni da parte di gruppi consolidati). La provincia di Alessandria si conferma regina con il suo distretto di Valenza (848 imprese, erano 830 a giugno 2022), segue Torino con 218 imprese (erano 221 lo scorso anno) che risulta essere decisamente distaccata da tutte le altre province.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..