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IL FATTO
07 Gennaio 2024 - 07:00
Centro di accoglienza senza tetto ex Buon Pastore
Ci sono dieci posti liberi in media ogni notte nel dormitorio di via Traves. A partire dalle 18, il centro si riempie di diverse decine di persone. «Una settantina» fanno sapere i volontari della Croce Rossa Italiana. «Alcune sono presenze fisse, altri sporadici» aggiungono. «Ma restano ancora dei posti liberi. Pronti per chi ha bisogno». Stessa situazione in piazzale Croce Rossa Italiana, dove si trova la struttura messa a disposizione dall’associazione Mamre, che ha una capacità fino a 40 posti letto. Sempre piene appaiono invece le stanze dell’ex Buon Pastore, dove i senza fissa dimora vengono mandati con un sistema cosiddetto “a chiamata” dagli operatori dei servizi sociali della città. In totale quindi sono attualmente aperti cinque siti di accoglienza straordinaria e oltre 20 case di accoglienza diffuse in città. Sommando le diverse soluzioni, il Piano per l’Emergenza Inverno messo a punto quest’anno dal Comune di Torino offre oltre 900 posti letto dove passare la notte. Eppure, ancora tantissimi preferiscono la strada. I motivi sono svariati, come raccontano gli operatori e gli stessi clochard, intervistati mentre sonnecchiano sui loro giacigli improvvisati.
«Non abbiamo registrato nessun picco particolare durante le feste di Natale» fa sapere il presidente della Croce Rossa della sezione di Torino Giuseppe Vernero. Lui i dormitori li conosce molto bene e non nasconde una certa soddisfazione nel mostrare la dignità che alberga negli alloggi dell’ex Buon Pastore, oggi inserito all’interno della macchina dell’accoglienza. La struttura è stata inaugurata lo scorso 21 dicembre e rappresenta un passo importante verso il superamento di dormitori sul modello di via Traves, fatti di container e stufe elettriche per i periodi più freddi dell’anno.
In corso Regina Margherita 153, i primi clochard iniziano ad arrivare intorno alle 18 e vengono accolti dai volontari della Croce Rossa. Viene servito loro un pasto caldo e assegnato un posto dove dormire. La mattina dopo, alle 9 circa, il centro chiude. La capienza massima è di 80 persone. Il complesso sarà in servizio fino al 30 aprile 2024 e, a al suo interno, operano i servizi di inclusione sociale comunale, oltre alla municipale e a un nucleo della divisione di Protezione Civile e Sicurezza.
Lo scorso anno in questo tipo di strutture sono state ospitate 1.802 persone (552 di nazionalità italiana), delle quali 252 donne (112 italiane) di età media compresa fra i 50 e i 60 anni per gli italiani e 30-40 anni per le persone di altra nazionalità.
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