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La storia

La resistenza degli edicolanti. «Per sopravvivere bisogna reinventarsi»

Un esempio di resilienza, che accomuna tutte le storiche edicole ancora aperte

Edicola corso Rosselli

Giuseppina e Alfredo, dell'edicola di corso Rosselli

La crisi economica, rincarata prima dalla pandemia e poi dalle guerre, ha fatto abbassare molte saracinesche del piccolo commercio di vicinato. Far fronte ai rincari dei costi non è facile, e non c’è solo quello da contrastare. Un settore che combatte da tempo contro un altro declino, quello della carta stampata, è quello delle edicole. La nostra città, negli ultimi undici anni ne ha perse definitivamente 91. Le rivendite che resistono devono reinventarsi. 

L'edicola di Giuseppina e Alfredo


Come hanno fatto Giuseppina Pepe e il marito Alfredo Cavallo, edicolanti da più di trent’anni. Da sempre svolgono la loro attività nel quartiere della Crocetta, nella Circoscrizione 1. Una zona che di edicole ne ha perse «un sacco» hanno commentato alcuni clienti di Alfredo e Giuseppina, che ha sottolineato come l’arrivo di internet abbia segnato l’inizio dei guai.

«Quando avevamo l’edicola in corso De Gasperi – ha ricordato il signor Alfredo – vendevamo dalle 700 alle 800 copie al giorno». Cifre che si raggiungevano negli anni ’90 e fino agli inizi del 2000. Ad oggi, nel loro negozio di corso Rosselli 41, non si supera la settantina di copie vendute. «Con questi numeri devono fare i conti anche tutti gli altri», ha spiegato la signora Giuseppina che oltre giornali e riviste, nella sua edicola offre servizi e altri prodotti.

Dalla possibilità di fare fotocopie, a quella di trovare articoli regalo e di cartoleria. «Sono persone ed edicolanti in gamba – ha detto Lauretta Cossa, ex professoressa e cliente abituale da 12 anni –. Sono riusciti ad andare in contro alle esigenze del quartiere. Altri con meno voglia di fare non ce la farebbero». «Resistiamo – ha affermato Alfredo e Giuseppina –, e come noi resistono tutti gli altri edicolanti storici della città». 

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