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il nostro concorso
16 Gennaio 2024 - 18:11
Umberto Ruzza, vincitore del nostro concorso
A quasi novant’anni guida ancora la macchina. «Non ci credete? La patente me l’hanno rinnovata a settembre», sorride Umberto Ruzza, classe 1934, mentre in redazione alza il bicchiere di spumante per brindare alla vittoria del concorso “Natale Capodanno 2023” di TorinoCronaca. Diecimila euro vinti ritagliando i bollini. «Quando mi hanno telefonato per dirmi che avevo vinto - racconta Umberto, accompagnato in redazione dalla figlia Erika - non ci credevo. Pensavo a uno scherzo». E invece è tutto vero e Umberto, residente in zona Campidoglio, si unisce alla folta schiera dei lettori baciati dalla “dea bendata” nel concorso. Una bella botta di fortuna per un “senior” dall’animo di un ventenne che nella vita di momenti difficili ne ha incontrati. Sì perché Umberto Ruzza è uno dei sopravvissuti della tremenda alluvione del Polesine, evento catastrofico che nel 1951 colpì il Veneto causando vittime e sfollati. E quei giorni li ha stampati nella mente: «Come potrei dimenticarli? Quando arrivò l’alluvione ero al cinema, nella mia Porto Viro. Tornato a casa, la mia abitazione non c’era più. E nemmeno i miei genitori. Li ritrovai due mesi dopo, erano sfollati a Pesaro».
Alla fine degli anni ‘50, il giovane Umberto si trasferì sotto la Mole. Camionista, un lavoro duro. «Non c’erano pause, lavoravo giorno e notte. Eravamo in coppia, io e un mio collega. Ma per venire a Torino mi davano 500 lire in più alla settimana. E io non potevo dire di no». Chiamato alla Fiat, Umberto resistette in fabbrica per un anno e mezzo soltanto - «La catena di montaggio non faceva per me» - per poi fare domanda ed entrare nella pubblica amministrazione. Dipendente del Comune fino al 1980 e poi all’ex Usl, oggi Asl, di via della Consolata. Fino all’agognata pensione, sopraggiunta nel 1989.
Lettore di TorinoCronaca, Umberto Ruzza lo è da sempre. «Lo compro tutti i giorni, magari se c’è qualche fatto di cronaca nera giro pagina perché mi colpisce un po’, per il resto lo leggo tutto». Oltre alla lettura del nostro quotidiano, Umberto ha un’altra grande passione: il liscio. Non ci rinuncia mai, e a ballare va ancora oggi. Quattro volte alla settimana, dal giovedì alla domenica. «Il ballo liscio è il segreto per non pensare agli anni che ho, è ciò che mi mantiene giovane ancora oggi». E le balere di Torino e dintorni, Umberto le ha frequentate praticamente tutte. «Ricordo quando ballavo il liscio al Club84. Quant’era bello il parco del Valentino una volta, adesso se uno ci va alla sera se la fa sotto dalla paura». E come ogni altro amante della musica e del ballo, anche Umberto ha la sua canzone popolare che conosce a memoria e canterebbe tutti i giorni: «La mia preferita è “La strada del bosco”, una canzone nata ancora prima di me». E sono parole che Umberto si porta sempre in tasca. Sottobraccio, invece, ogni mattina ha una copia di TorinoCronaca.
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