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L'INCONTRO

Una variante urbanistica per Mirafiori: «Stellantis torni a produrre a Torino»

Perplessità dopo il faccia a faccia tra il sindaco e i capigruppo in consiglio comunale sul tema automotive

Una variante urbanistica per Mirafiori: «Stellantis torni a produrre a Torino»

Una variante urbanistica per Mirafiori. Anzi due. Così il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, in una commissione a porte chiuse con i capigruppo del consiglio comunale, ha annunciato alcune novità sul futuro del polo industriale. Il tutto mentre prosegue la querelle a distanza tra la presidente del consiglio Giorgia Meloni e il gruppo Stellantis. A Palazzo Civico non si è parlato di assunzioni e produzione e, in vero, anche le varianti urbanistiche al vaglio dell’amministrazione interesseranno solo una minima porzione della vecchia fabbrica. «Una palazzina adibita ad uffici» racconta chi ha preso parte dalla riunione. Il primo cittadino avrebbe poi annunciato che il Village di Mirafiori sarà autorizzato alla vendita di veicoli prodotti dal gruppo anche fuori dagli stabilimenti di Torino. Una notizia che ha lasciato perplessi i consiglieri di opposizione che si aspettavano una maggiore incisività da parte del primo cittadino. «Occorre fare delle scelte a livello governativo» avrebbe detto il sindaco, riferendosi, ad esempio, agli incentivi dell’auto elettrica.


«Nonostante le rassicurazioni del passato da parte del sindaco Lo Russo, l’azienda investe e investirà sempre meno a Torino» commenta amaramente il vice capogruppo di Forza Italia in Comune Domenico Garcea. «Trovo francamente ingiustificabile l’atteggiamento del sindaco il quale, a fronte di minimi interventi di carattere urbanistico che la città ha predisposto, imputi tutte le responsabilità della crisi e del fallimento del dossier Stellantis sul Governo nazionale - aggiunge Garcea -. Fino a pochi mesi fa, infatti, sembrava custodire gelosamente una prospettiva di rilancio che purtroppo non ci sarà. Una grave sconfitta per l’amministrazione cittadina e un durissimo colpo per il sistema produttivo torinese». Molto critico anche il capogruppo di Fratelli d’Italia Giovanni Crosetto. «Stellantis non produce più automobili a Torino semplicemente perché non ci sono le condizioni per poterle produrre efficientemente» spiega. «Non siamo competitivi in primis dal punto di vista energetico, nel nostro paese l’energia costa fino al doppio rispetto ad altri paesi Ue e questo ovviamente concorre alla deindustrializzazione di Torino e del nostro paese. È vero che queste tematiche sono di competenza nazionale, però il sindaco di una città come Torino dovrebbe quantomeno riconoscere il problema e cercare di crearle quelle condizioni».


Insistono sull’importanza di mantenere la produzione in Italia (e in particolare a Torino) anche la capogruppo dei dem Nadia Conticelli e il consigliere Pierino Crema. «Qui abbiamo un indotto manufatturiero che non ha eguali nel Paese» sottolinea Conticelli. «Ma dobbiamo riportare qui la produzione».

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