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Il progetto

Unità cinofile per stanare chi abbandona bocconi avvelenati nei giardini

Nel mirino i numerosi ritrovamenti di esche killer a cavallo tra i giardini Sanctus e Rapisarda

Unità cinofila con il presidente Re e il coordinatore Ciravegna

Unità cinofila con il presidente Re e il coordinatore Ciravegna

Unità cinofile nei giardini per controllare le aree verdi e stanare chi abbandona bocconi avvelenati. E’ il servizio di prevenzione (ri)presentato in commissione Ambiente dalla polizia metropolitana.

Nel mirino i numerosi ritrovamenti di esche killer a cavallo tra i giardini Sanctus, in corso Svizzera, e Rapisarda, in via Valgioie. «I nostri cani segnalano tutto ciò che è commestibile. Questo nuovo corpo è servito a formalizzare il nostro ruolo per la collettività» ha fatto sapere una delle unità cinofile. L’attività di prevenzione ha acquisito un’importanza fondamentale per garantire l’efficacia di controlli mirati. Sulla richiesta di telecamere avanzata, in sede di dibattito, dal consigliere di Fdi Luca Maggia il presidente Alberto Re ha spiegato come la soluzione sia percorribile. «Si valuterà insieme al tavolo sicurezza» ha osservato il presidente, Alberto Re.

«Abbiamo presentato ai consiglieri le attività del nucleo antiveleno e affrontato alcune criticità presenti nelle aree cani del nostro territorio» ha aggiunto il coordinatore al Verde, Lorenzo Ciravegna. Tuttavia la menzione dei dispositivi elettronici ha acceso focolai nel centro-destra. «Un anno fa esatto un mio documento ufficiale, che invocava la necessità di telecamere, venne bocciato e deriso dalla maggioranza della Circoscrizione» ha replicato il consigliere di Fdi Luca Maggia.

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