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il retroscena

«Non è finita qui» e poi gli spari. Cosa c'è dietro al "mezzogiorno di fuoco" a Mirafiori

Un regolamento di conti dietro alla vicenda del giovane gambizzato sul marciapiede

La polizia sul luogo dov'è avvenuta la sparatoria in via Monastir

La polizia sul luogo dov'è avvenuta la sparatoria in via Monastir

«Non è finita qui». Parole che già sapevano di avvertimento, proprio la notte prima degli spari di via Monastir. L'aggressore che ha gambizzato il 24enne italiano a Mirafiori - trasportato all'ospedale Cto ma che se la caverà per fortuna con 15 giorni di prognosi - a quanto pare gliel'aveva promessa. «Non è finita qui», avrebbe urlato alla sua vittima, in una lite scoppiata davanti al distributore h24 di cibo e bevande di via Monastir. Lo stesso distributore dove sono avvenuti gli spari di ieri pomeriggio, quando l'uomo a cui la polizia sta dando la caccia ha esploso tre colpi - uno andato a segno - da una Panda rossa per poi scappare.

Un acceso diverbio dove a un certo punto è intervenuta anche una ragazza. «Basta, andiamo via», avrebbe detto la giovane cercando di dividere i contendenti. Qualcuno ha poi chiamato i carabinieri, che sono arrivati nel giro di pochi minuti e hanno denunciato due persone per resistenza a pubblico ufficiale. Si fa quindi sempre più largo la pista del regolamento di conti. Il motivo? Forse una parola di troppo rivolta proprio alla ragazza presente, forse delle vecchie ruggini tra aggressore e vittima, anche se chi ieri pomeriggio ha visto il volto del 24enne mentre l'ambulanza lo portava via afferma che «non è uno di zona, non abita qui». Di certo c'è che la Squadra mobile della Questura, che indaga sul caso, ha già preso e sta visionando i filmati delle telecamere della via, sia del distributore che dei negozi vicini. «Quando ho sentito gli spari sono uscita fuori. C’era sangue ovunque. Paura? Qui gira brutta gente. Tra minimarket che vendono alcolici fino a sera e quel distributore automatico che c’è in questa via, non riusciamo a stare tranquilli», raccontava ieri Sonia d'Errico, una residente del quartiere.

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