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IL CASO

Il Salone del Libro resterà al Lingotto?

I vertici di Gl Events rassicurano: «Il nostro obiettivo è di essere una sede adeguata» L’appello alle istituzioni

Salone Internazionale del Libro

Salone Internazionale del Libro di Torino

«Il contratto con Gl Events terminerà alla fine dell’edizione di quest’anno, ma le trattative di rinegoziazione sono già partite». Così il presidente dell’Associazione Torino, la città del libro, Silvio Viale sul prossimo futuro del Salone Internazionale del Libro. «Noi abbiamo garantito che il Salone rimarrà a Torino, perché è questa la sua identità - rassicura -, ma è chiaro che deve esserci un centro fieristico per farlo, perché per dimensioni il Salone non potrebbe stare altrove in città», continua con fermezza il presidente ospite in commissione comunale insieme alla direttrice editoriale del Salone, Annalena Benini.


Di contro, da Gl Events (la società che dal 2007 gestisce il Lingotto Fiere e ne ospita gli eventi) non mancano le rassicurazioni. «Lingotto Fiere accoglierà la prossima edizione del Salone come ha ospitato le quelle precedenti, con il medesimo impegno e lo stesso spirito collaborativo, consapevoli dell’importanza che questo grande evento riveste per il territorio, e certamente il nostro obiettivo è di essere una sede adeguata» sottolinea Gàbor Ganczer, ad Italia di Gl Events. «Siamo coscienti di alcuni interventi necessari, ci uniamo all’appello di Silvio Viale per collaborare a un tavolo condiviso che abbia l’obiettivo di valorizzare Lingotto Fiere per il Salone e per gli altri eventi» prosegue.

Da tempo ormai (almeno tre anni), Gl Eventis chiede il sostegno degli enti pubblici - con cui oggi è ai ferri corti - nel rilancio del polo fieristico. L’ultimatum era arrivato lo scorso dicembre, quando Christophe Cizeron, amministratore delegato della società e Ganczer avevano dichiarato di attendersi risposte chiare proprio entro l’inizio del Salone. «Stiamo già investendo nella struttura con interventi considerevoli per renderla sempre più innovativa e performante soprattutto in termini di sicurezza, efficienza e rinnovamento, quindi interventi di sostanza. Pensiamo che anche il Lingotto Fiere sia un «bene comune», come ha dichiarato Viale a proposito del Salone conclude Gàbor. Così, il prossimo lunedì in consiglio comunale si tornerà a parlare con l’assessorato ai Grandi Eventi dei possibili scenari, tra cui l’ipotesi della creazione di una società mista per il rilancio del polo.

Nel frattempo, c’è chi teme per i costi di concessione - raddoppiati - della location. «Sono altamente preoccupato che il Salone possa imboccare la stessa strada che dall’anno scorso ha preso Automotoretrò» avverte il consigliere comunale Pierlucio Firrao - Torino Bellissima, ieri mattina in Quinta commissione alla cultura. Automotoretrò, infatti, grande Salone dedicato al motorismo storico, dopo quasi quarant’anni di permanenza sul capoluogo piemontese ha deciso dallo scorso anno di trasferirsi a Parma, a seguito del lungo braccio di ferro con Gl Events, la società che dal 2007 gestisce il Lingotto Fiere e ne ospita gli eventi. Come mai? Un aumento del canone d’affitto non assorbibile secondo il suo organizzatore Beppe Gianoglio. 

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