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ECONOMIA

Cresce la produzione in Piemonte, ma gli incassi restano un problema

L'indagine congiunturale di Confartigianato per il primo trimestre 2024

imprese

L'indagine di Confartigianato

I primi dati relativi a produzione e livelli di occupazione in Piemonte fanno guardare un pizzico di ottimismo al futuro. Di contro, la crisi in Medio Oriente e la difficoltà nella riscossione degli incassi mettono un freno ai voli pindarici degli imprenditori. Dalla prima indagine trimestrale congiunturale condotta Confartigianato emerge infatti un lieve miglioramento nei valori rilevati. Preoccupa invece la regolarità degli incassi (che passa dal 68,94% al 66,84%) e le stime di ritardi (dal 30,89% al 32,98%)

“Mai come in questo momento le nostre imprese si trovano ad affrontare numerose sfide, compresa quella delle guerre in atto e della scomposizione e ricomposizione degli equilibri geopolitici internazionali, che hanno concrete e misurabili ripercussioni sul piano economico” commenta il Presidente di Confartigianato Piemonte Giorgio Felici. 


Lo studio 
Partenda dai dati che riguardando l’andamento occupazionale nella nostra regione, si osserva un miglioramento nel dato che passa dal –3,50% al –1,96%. In merito all’ipotesi di assunzione di apprendisti, il saldo rimane tendenzialmente stabile: –18,88% a–18,34%.

Per quanto riguarda le previsioni di produzione totale, si nota un lieve miglioramento nel saldo che passa dal –13,11% al –12,34%. Piccola crescita anche sul fronte relativo all’acquisizione di nuovi ordini, che pure si mantiene su valori negativi, passando dal –14,68% al –11,47%. 

Le proiezioni di investimenti per ampliamenti aumentano dal 7,52% al 8,99%; così come quelle per sostituzioni che passano dal 12,94% al 13,40%. Infine, le imprese che non hanno programmato investimenti scendono dal 79,55% al 77,60%. Migliora lievemente anche la previsione di acquisizione di nuovi ordini per esportazioni, che dal –35,67% passa al –32,63%.

Scendono le previsioni di regolarità negli incassi che variano dal 68,94% al 66,84%; aumentano le stime di ritardi, passando dal 30,89% al 32,98%; le previsioni di anticipi negli incassi continuano a rimanere minime passando dallo 0,17% al 0,18%.

Il commento
“Luci e ombre emergono dalla prima indagine trimestrale congiunturale del 2024 condotta dal nostro Ufficio studi – commenta  Felici - anche se si intravede un lieve miglioramento generalizzato nei valori rilevati, registriamo sempre percentuali preceduti dal segno meno. Nel dettaglio, le voci che hanno evidenziato una crescita  più marcata, con un incremento di circa 3 punti percentuali, sono quelle relative all’andamento occupazionale che passa da -3,50% a -1,96%, l’acquisizione di nuovi ordini (da -14,68% a -11,47%) e l’acquisizione di nuovi ordini per esportazioni  (da -35,67 a -32,63%). Voglio ricordare che la nostra regione è la quinta più esposta con oltre 4 miliardi di euro di merci esportate via mare attraverso il Canale di Suez e il Mar Rosso.”

“Infatti l’escalation della crisi in Medio Oriente – riprende Felici - sta penalizzando sia i sistemi del made in Piemonte e made in Italy, sia l’approvvigionamento di prodotti essenziali per la trasformazione della manifattura, aggravando la frenata del commercio, per questo è indispensabile mettere in campo tutte le misure, a cominciare dall’attuazione del Pnrr, per alimentare la fiducia e la propensione ad investire delle imprese e scongiurare il rischio di una frenata del ciclo espansivo dell’occupazione”.

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