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La denuncia

L'appello dei ciechi al Comune: «Abbiamo pochi spazi per attività e laboratori, dateci una mano»

La denuncia dell’Apri Onlus: «La nostra sede è troppo piccola, così sono a rischio i corsi»

Pericle Farris

Pericle Farris, presidente di Apri Servizi

Corsi di cucina, attività laboratoriali, orientamento. Sono numerosi i servizi forniti dall’Apri di Torino (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti) di via Nizza 151, Attività gratuite, di supporto a favore di persone con disabilità e ludico ricreative che si scontrano, oggi più che mai, con l’esigenza di nuovi spazi.

Oggi Apri ospita un’aula interdisciplinare, quattro uffici compresa la presidenza, un’aula magna oltre alla palestra per attività sportive, di orientamento e di mobilità. A tutto ciò si aggiunge l’intervento di supporto fornito dalle educatrici, a favore di utenti in situazioni di gravità o in difficoltà scolastica.

«Abbiamo 800 iscritti - racconta Pericle Farris, presidente di Apri Servizi e della Fish Piemonte -, e rischiamo di trascurarne alcuni. Questo non è positivo, per questo abbiamo chiesto al Comune una mano». L’idea, in realtà, già ci sarebbe: è il vicino centro ex Cadd, i cui locali sono attualmente inutilizzati da un paio di settimane. Ulteriore alternativa è rappresentata dalle sei aule al secondo piano dell’ala di via Cellini, assegnate allo Sfep (ferme ai box da 4-5 anni). «Ma nonostante i contatti con il Comune - continuano da via Nizza -, non abbiamo ricavato un ragno dal buco».

Intanto da Palazzo Civico spiegano che la problematica non è stata accantonata. «C’è una disponibilità al confronto - spiegano dall’assessorato alla Mobilità -, per valutare assieme ad Apri Onlus esigenze e necessità rinnovate anche per quanto riguarda l’assegnazione di nuovi locali, per i quali sarà inviata presto una interlocuzione all’associazione».

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