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Il caso

Due infermieri su tre vittime di molestie o aggressioni in pronto soccorso

Aggressioni agli operatori sanitari in crescita. Cgil: «Sensibilizzare sull'argomento»

Aggressioni agli operatori sanitari in aumento

Le aggressioni agli operatori sanitari sono in aumento

Un fenomeno quasi del tutto sommerso e in crescita, quello delle aggressioni agli operatori della sanità. Gli ultimi dati, diffusi il 12 marzo scorso in occasione della terza edizione della giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, parlano di 16mila aggressioni nel 2023 in tutta Italia, subite da un totale di 18mila operatori. In Piemonte si sono registrate 1495 segnalazioni di aggressioni, che hanno riguardato 1790 operatori. In media, due infermieri su tre sono vittime di molestie o aggressioni sul posto di lavoro.

Numeri raccolti dall’’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, commentati durante il seminario “Stop alla aggressioni” organizzato dalla Cgil Piemonte. «Sono eventi sottovalutati – ha commentato Massimo Esposto, della Cgil Funzioni Pubbliche –. Non siamo sicuri che le stesse direzioni sanitarie siano così attente e sensibili, anche nel rapporto con i sindacati». Gli attacchi, verbali o fisici, avvengono soprattutto nei pronto soccorso, spesso teatro di colluttazioni con i parenti dei pazienti. Nella lista delle molestie, non mancano le violenze sessuali, le intimidazioni e le minacce anche tra i professionisti.

«Nel triennio 2020-2022, l’Inail segnala circa 6mila casi di violenza nella sanità e assistenza – ha evidenziato Graziella Silipo, responsabile del Dipartimento salute e sicurezza sul lavoro Cgil Piemonte – in aumento del 14% rispetto all’anno precedente».
Una curva crescente che si osserva anche a livello mondiale. «Nel 2021, l’indagine svolta in 121 paesi e che ha coinvolto 75mila lavoratori sanitari – ha proseguito Silipo – ha evidenziato che più di una persona su cinque ha subito violenza psicologica o sessuale in ambito lavorativo». Dati, tutti, sottostimati del 70%. Non sempre le aggressioni vengono denunciate principalmente per «mancanza di fiducia nelle istituzioni».

Come fare per arginare i casi di aggressioni e molestie in costante crescita? «Prima di tutto dobbiamo sensibilizzare – ha suggerito Esposto –, rendere l'argomento di conoscenza comune, dare strumenti ai rappresentanti sindacali, aggiornare costantemente il documento sui rischi e pensare a metodi e linee guide efficaci».

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