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LA SANITA'
21 Marzo 2024 - 16:27
Tre giorni sdraiata su una barella, con una diagnosi di polmonite e senza la possibilità di lavarsi. «Ho anche smesso di andare in bagno» racconta Anna, 75 anni, da martedì pomeriggio ricoverata al pronto soccorso dell'ospedale Mauriziano di Torino. «E' una situazione assurda - prosegue la donna a fior di voce -. C'è un solo bagno e viene utilizzato da circa 50 persone». Fa una pausa e prosegue: «E' una latrina, non è un bagno» racconta la donna, raggiunta al telefono dopo una notte passata in corridoio.
«Voglio andare a casa a lavarmi, non ce la faccio più a stare qui» prosegue la donna. «Io sono tra quelle messa meglio - aggiunge, mentre passano a distribuire da mangiare -, ci sono persone che sono qui in corridoio da almeno cinque giorni». La signora segnala poi anche un problema legato ai farmaci. «In pronto soccorso non hanno tutte le medicine che mi servono - prosegue -. Io ho l'artrite reumatoide e prendo un farmaco specifico. Loro non ce l'hanno. Me lo hanno dovuto portare i miei parenti. Lo stesso vale per i farmaci per la pressione. Te li portano quando possono. Ma non si fermano così a caso i farmaci».
Il malcontento poi passa dalla madre alla figlia, che nel pomeriggio è andata a trovarla e ha scoperto ad attenderla una condizione che non esita a definire «disumana». «Pensare che una persona anziana possa passare la notte così: in mezzo ad altre barelle, con la luce accesa, senza la possibilità di lavarsi e con tutto quel via vai di gente intorno, secondo me, è semplicemente disumano» spiega la figlia. Alla preoccupazione della paziente poi si è aggiunta quella dei famigliari che - a casa - non riuscivano ad avere sue notizie. «Non poteva caricare il cellulare» aggiunge.
Nessuna forma di astio nei confronti di medici e infermieri. «Fanno quello che possono. Facevano anche fatica a passare tra le barelle per controllare i pazienti. E' il sistema che non funziona» aggiunge. «Un malato ha bisogno di un letto suo, di cure e di assistenza specifica. Ieri notte, insieme a mia madre, c’erano anche persone più anziane e in condizioni di salute peggiori delle sue. Questo non è certo un esempio di buona sanità».
La donna è stata trasferita nel pomeriggio presso il reparto di pneumologia dell'ospedale Mauriziano dove proseguirà il suo percorso di cura, fino alle dimissioni. «Nell’ultima settimana abbiamo avuto circa 200 passaggi al giorno al pronto soccorso, contro una media di 170-180 pazienti» spiega la direttrice sanitaria Carmen Azzolina e annuncia: «Stiamo per aprire una nuova area con 14 letti posti letto per decongestionare il pronto soccorso».
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