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La strategia di Stellantis

Fiat addio? Ecco perché i fornitori scelgono l'Africa. Anche la Multipla in Marocco

Già iniziati i lavori di ampliamento dello stabilimento di Kenitra: obiettivo 450mila auto l'anno

Fiat addio? Ecco perché i fornitori scelgono l'Africa. Anche la Multipla in Marocco

Uno studio di un cross over ispirato alle vetture Fiat

Mirafiori ha ancora un futuro o i tagli iniziati - per ora le 1.520 uscite incentivate sono su base volontaria - presuppongono un ridimensionamento o, nella migliore delle ipotesi, un nuovo ruolo? Torino e l'Italia avranno ancora una loro centralità? Tutti interrogativi che, nell'attesa dello svelamento del piano "Mirafiori Automotive Park 2030" da 240 milioni (esclusi quelli destinati al manufacturing), diventano inquietanti. Soprattutto se lontano dall'Italia iniziano lavori di espansione e vi vengono destinati nuovi modelli. E, come a cogliere l'aria che tira, anche storici produttori del Gruppo preparano i bagagli.

Parliamo di Kenitra, lo stabilimento ex PSA in Marocco, inaugurato nel 2019 e ora destinatario di un investimento da 300 milioni di euro: i lavori di ampliamento, scrivono i giornali locali, sono già iniziati. L'obiettivo di Stellantis, per questo stabilimento dove già nascono Peugeot 208 e le microcar elettriche Fiat Topino e Citroen Ami, è quello di farne un polo industriale a tutti gli effetti, ideale ponte non solo per il mercato africano, ma anche per l'Oriente.

Qui, a quanto si apprende, dovrebbe arrivare anche la produzione della nuova Fiat Multipla - non si sa ancora se questo sarà il nome, ma piace al ceo di Fiat, Francois Olivier -, il crossover annunciato che potrebbe anche condividere la piattaforma o altri elementi della futura "famiglia Panda". L'obiettivo è di arrivare, in totale, a 450mila vetture prodotte all'anno.

E in vista della realizzazione di questo polo industriale - così come dell'altro a Orano, in Algeria, dove ugualmente sono cominciati lavori di ampliamento -, fornitori storici di Stellantis hanno iniziato l'acquisizione di terreni per realizzare i propri impianti. Fra loro, la Fauria di Nanterre e la Plastic Omnium che ha la sua divisione Lighting a Torino.

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