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Una storia drammatica

La prof ha un tumore, licenziata. "Così mi hanno tolto stipendio e pensione"

Anna, dal suo letto in clinica, racconta la sua lotta contro la burocrazia e la preoccupazione per le figlie

La prof ha un tumore, licenziata. "Così mi hanno tolto stipendio e pensione"

Anna Vitiello

Anna Vitiello ha 55 anni ed è un'insegnante di educazione fisica della scuola Primo Levi. Anzi, era: il 18 ottobre 2023 è stata infatti licenziata dalla scuola dove era docente di ruolo. La professoressa dal 2007 è una malata oncologica: da quando le venne diagnosticato un tumore al seno, poi curato, ma purtroppo ha patito una severa recidiva. Oggi Anna vive in un hospice di Carignano, dov'è ricoverata da fine febbraio, e da cinque mesi non percepisce più entrate, a parte l'accompagnamento di 500 euro che tra affitto e bollette finisce in fretta.

In pratica, niente più stipendio né tredicesima e ancora niente pensione. E per quanto riguarda il Tfr, l'Inps si è espresso appena pochi minuti prima della nostra videointervista, dicendole che "prenderà in carico la pratica". Anna ha provato a scrivere alla preside del Primo Levi, cercando una spiegazione: perché licenziarla anziché ricollocarla? Non ha mai ricevuto risposte, spiega.

"Non ho più un soldo e mi sono indebitata" racconta Anna dal suo letto dell'ospedale. Per lei è difficile anche solo inquadrarsi il viso per fare una videochiamata. Non vede quasi più nulla. "Io ho lavorato nonostante la malattia, finchè ho potuto ho continuato a insegnare: il tumore è arrivato alle ossa, con metastasi importanti. E io non stavo più in piedi. Non potevo insegnare educazione fisica in carrozzina. Anziché continuare la mutua, ho chiesto la visita per l'inabilità sul lavoro. Era il 5 ottobre 2023, tredici giorni dopo venivo licenziata".

E da ottobre non ha più ricevuto un euro. "Il Ministero dell'Economia e Finanza vuole un foglio dalla scuola. la documentazione che attesta che sono stata licenziata perché inabile al lavoro. La scuola mi dice che il Ministero non comunica cosa occorre esattamente, fatto sta che io sono prigioniera di una burocrazia di cui mi devo occupare nonostante sia una malata terminale". Anna ha sospeso anche la chemioterapia, non c'è speranza per lei guarigione.

Proprio in ospedale la donna ha conosciuto una sindacalista che l'ha aiutata nella diffusione della notizia, spiegandole che solitamente per questo genere di situazioni in due o tre anni si trova una risoluzione. Anna a ora dovrebbe percepire circa diecimila euro tra arretrati e tredicesime. "Ma io non li ho tre anni... Ieri sera mi è venuta una febbre a 39 e mezzo, nella mia situazione una temperatura simile potrebbe causare un ictus". La paura di Anna? "Temo che non farò in tempo, prima di andarmene, a sistemare le cose e ho paura che toccherà alle mie figlie prendersi il carico di tutto questo. Non voglio lasciare un'eredità di problemi, quando me ne andrò".

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