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Le accuse

«Scema, ti puzza l'alito»: oss a processo perché maltrattava e feriva gli anziani

La donna insultava gli ospiti e beveva durante il turno. Imputata anche la coordinatrice per "omesso controllo"

«Scema, ti puzza l'alito»: oss a processo perché maltrattava e feriva gli anziani

Foto di repertorio

Si presentava nella casa di riposo dopo aver bevuto. Anzi, secondo le testimonianze dei colleghi, si ubriacava anche durante il turno: «Una sera l'ho vista bere da un cartoccio di vino, lo stesso che viene usato per i pazienti». Poi andava a occuparsi degli anziani ospiti, insultandoli, strattonandoli e accendendo le luci in piena notte. Solo per disturbarli mentre dormivano. E ne ha anche spostati tre da sola, facendoli cadere e provocando loro ferite e fratture.

Per queste accuse una operatrice sociosanitaria (oss) è finita a processo con l'accusa di lesioni personali aggravate e maltrattamenti sugli anziani di cui avrebbe dovuto prendersi cura. Un'accusa, la seconda, di cui deve rispondere anche la coordinatrice per un presunto omesso controllo.

I fatti sono molto lontani nel tempo ma sono arrivati in tribunale solo ieri mattina, quando è entrato nel vivo il processo a carico delle due donne, accusate di quanto successo fra 2017 e 2018 a "Il Porto", residenza per anziani di via Torre Pellice, a Torino. Secondo l'accusa, sostenuta dal pubblico ministero Barbara Badellino, la oss faceva di tutto agli ospiti della rsa: «Li maltrattava, urlando loro frasi come "scema, ti puzza l'alito, stronzo deficiente" - si legge nell'atto di accusa a carico delle imputate, assistite dagli avvocati Marta Bussolino e Paolo Pacciani - Accendeva le luci durante il turno di notte, turbando il sonno dei pazienti. E li costringeva a sopportarla in condizione di ubriachezza, li strattonava ed effettuava manovra brusche e non conformi al protocollo».

A causa di questi suoi atteggiamenti, tre anziani sarebbero caduti e avrebbero riportato lesioni gravi: fratture a mani, braccia o gambe, oltre a un trauma cranico. Uno di loro, l'unico ancora in vita, si è costituito parte civile, assistito dall'avvocato Simone Vallese. Fra le parti civili c'è anche la Fondazione Promozione Sociale onlus: rappresentata dall'avvocato Luciano Paciello, ha voluto costituirsi proprio perché dal 2003 si batte per tutelare i diritti delle persone non autosufficienti e non in grado di difendersi da sole. Come gli anziani ospiti di una casa di riposo che, secondo l'accusa, sono stati feriti e maltrattati da un'operatrice.

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