Ottantamila euro per sentirsi un campione di Formula 1, a bordo di un'auto davvero unica e che, incredibilmente, è rimasta per anni ferma, quasi abbandonata in un garage. Un modello unico, perché si tratta di un esemplare che in Ferrari avevano deciso di tenere in fabbrica per test e sviluppo. Test affidati a un vero asso.
La vettura in questione è una Ferrari 400i del 1975, messa all'asta da RM Sotheby's a un prezzo variabile fra 60mila e 80mila euro. Il modello è in realtà la gloriosa 365 GT4 2+2, di un affascinante argento metallizzato con gli interni in cuoio tabacco, numero di telaio 18415. Disegnata da Pininfarina, era assemblata a Torino e Maranello. In tutto il mondo ne sono state vendute poco più di 500, oltre a tre prototipi, uno dei quali è proprio questo.
Tony Willis dell'Archivio Maranello Concessionnaires ne spiega le caratteristiche: motore 400 a carburatori e successivamente a iniezione Bosch - il codice di questo motore è 00001 - con cambio automatico. Cilindrata di 4390 centimetri cubici per 340 cavalli di potenza e 245 chilometri orari di potenza.
In pratica questa è la prima Ferrari 400i, un prototipo nato da test che sarebbero stati condotti nientemeno che da un certo Niki Lauda, l'indimenticato campione di Formula 1, forse l'asso più iconico per gli appassionati, scomparso nel 2019. E che proprio nel 1975 aveva vinto il suo primo titolo mondiale di Formula 1.
Dopo cinque anni di collaudi e test, la vettura è stata immatricolata nel marzo 1980, per poi passare attraverso altri sei proprietari fino a lasciare l'Italia nel 2002. Riemersa nel 2017, addirittura in Tasmania, è stata acquistata dall'attuale venditore - che la Casa d'Aste ovviamente non cita - e riportata in Europa.
Oltre a motore a iniezione e cambio automatico, può vantare aria condizionata, cerchi in lega, impianto stereo Pioneer (con tanto di equilizzatore e preamplificatore) montato a soffitto nell'abitacolo e casse nello schienale dei sedili anteriori. L'avvertenza: essendo rimasta ferma per tanti anni, necessita di un deciso restauro. Ma vale la pena, avendo il portafoglio giusto, per sentirsi un po' Niki Lauda, no?