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Economia & Finanza

Gli influencer della finanza contro John Elkann: "Il suo jet costa troppo, mentre Stellantis licenzia"

Chi sono i due proxy advisor e perché contestano anche lo stipendio di Carlos Tavares

Gli influencer della finanza contro John Elkann: "Il suo jet costa troppo, mentre Stellantis licenzia"

Alla festa per il matrimonio del figlio dell'uomo più ricco dell'India? O per tornare dal Gran Premio di Formula 1 in Arabia in tempo per la partita della Juve? O per fare la spola fra Torino e New York dove ha casa assieme e moglie e figli? Insomma, per cosa usa il jet privato John Elkann? Soprattutto, perché lo usa per scopi privati e non solo aziendali? Eccola l'ultima grana, certo non del livello dell'inchiesta giudiziaria in Procura a Torino o dei guai produttivi di Mirafiori, ma un bell'inconveniente dal punto di vista finanziario.

Gli influencer della Finanza

Sì perché a muovere i rilievi sono Iss e Grass Lewis, che magari non diranno niente al grande pubblico ma muovono molte leve nel mondo della finanza. Sono due proxy advisor, ossia società di consulenza con clienti diversi fondi di investimento. Roba da mezzo miliardo di dollari di ricavi in un anno. I grandi investitori chiedono il loro parere sulle politiche dei Gruppi o delle holding in cui mettere denaro. Tanto per dire, di recente hanno mosso critiche ai piani finanziari di Unicredit, non per programmazione o risultati - tutt'altro -, ma per la politica di remunerazione del ceo Andrea Orcel. Sono gli influencer della grande finanza: in questo periodo sono ascoltatissimi per la questione Tim presa fra vendite, cessioni, rivoluzioni.

Stellantis nel mirino

E a loro, che con un parere positivo o contrario possono cambiare le sorti di una assemblea di azionisti, si sono rivolti gli investitori di Stellantis, in vista dell'assemblea degli azionisti del prossimo 16 aprile. Assemblea in cui, fra i vari piani e target finanziari, si dovrà parlare della remunerazione del ceo Carlos Tavares ma anche dei benefits del presidente John Elkann. L'ultima volta che si erano mostrati perplessi, due anni fa, l'assemblea aveva detto no - soprattutto il terzo grande azionista, lo Stato francese - all'aumento di stipendio. E adesso ci risiamo.

Il Jet di Elkann

Se per Tavares il problema è nei 10 milioni di euro di bonus - considerati "eccessivi" perché il progredire dell'azienda fa parte dei compiti di un amministratore delegato -, per John Elkann, che è anche primo azionista, il problema è nell'uso del jet aziendale anche per scopi personali. Nel 2023, viene annotato, è costato a Stellantis 430mila dollari.

Ma di che jet si tratta? Gli ultimi aerei privati attribuiti in uso a John Elkann sono noti con le sigle 9H-FCA e 9H-FCB - inutile cercarli sui siti di tracciamento dei voli in tempo reale: risultano schermati a richiesta del proprietario, che sta a Malta - e si tratta di un Bombardier Global Express da 45 milioni di dollari e di un Dassault Falcon, entrambi registrati alla Albinati Aviation, società specializzata nel noleggio di business jet a largo raggio. Andando sul sito JetPhotos è possibile vedere molte immagini, nei vari aeroporti nel mondo, anche quello di Caselle.

Il motivo della critica

La motivazione dei rilievi dei due proxy è interessante. In pratica sostengono che tutto questo "comporta un rischio per la reputazione aziendale alla luce dei piani di esuberi" del Gruppo. Detto che il parere non è vincolante per l'assemblea o il board, Stellantis ha risposto a Iss testualmente: "I nostri criteri di retribuzione riflettono il principio 'Se l’azienda va bene, tutti stanno bene', ossia anche i dipendenti (attraverso premi di risultato e condivisione dei profitti) e gli azionisti (tramite gli straordinari rendimenti che includono i dividendi)".

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