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IL CASO

La Corte “boccia” il Piemonte. Icardi lavora al nuovo accordo

E' polemica sui pagamenti alle Asl. Pd e Cinque Stelle vanno all’attacco

Sanità

Regione e Asl

È fallito (almeno per ora) il tentativo della Regione di rinegoziare il debito della sanità (più corretto sarebbe parlare di restituzione di cassa), portando il termine ultimo da quattro a dieci anni. L’articolo 8 della legge regionale n.6 del 24 aprile 2023 è stato dichiarato «illegittimo» dalla Corte Costituzionale.

L’antefatto

Secondo gli accordi presi dalla giunta guidata da Sergio Chiamparino nel 2016, il trasferimento alle aziende sanitarie delle risorse necessarie per coprire il pagamento dei propri fornitori (circa 1,5 miliardi di euro), era fissato a quattro anni (con scadenza al 2026). La Regione si sarebbe quindi fatta carico di rate del valore crescente, pari a oltre 200 milioni negli ultimi anni. Poi, nell’aprile del 2023, la giunta Cirio deliberò una diversa rateizzazione del debito. Spostando in avanti la data di estinzione fino al 2032 e - di conseguenza - assottigliando il peso delle rate (passando a 93 milioni circa l’anno). Il provvedimento è stato poi impugnato dal governo e, ora, bocciato dalla Corte. In altre parole si rischia di tornare ai vecchi accordi. Se così fosse, la Regione dovrà mettere in campo 107 milioni da versale alle aziende sanitarie e ospedaliere: 200 milioni relativi al 2023 e altri 127 per il 2024.

Pd e 5 stelle all’attacco
«Bisognerà restituire le somme mancanti e rispettare gli accordi presi» sottolinea il vicepresidente del consiglio regionale Daniele Valle (Pd). «Queste mosse di finanza creativa ora riaprono per il Piemonte il rischio di un nuovo “commissariamento”, e, in ogni caso, un bilancio di assestamento di lacrime e sangue». Critica anche la candidata del centrosinistra Gianna Pentenero. «Da tempo diciamo che questa giunta sulla sanità non ha programmato, ma ha sempre navigato a vista» commenta. Allo stesso modo, la candidata dei Cinque Stelle Sarah Disabato. «Diamo un consiglio al governatore: segua i dettami della Costituzione, smetta di depredare la sanità pubblica e dimentichi i favori ai privati» scrive in una nota firmata anche dall’ex sindaca di Torino, l’onorevole Chiara Appendino.

Verso il nuovo accordo
«Capisco il momento elettorale, ma Pd e 5 stelle dovrebbero conoscere meglio le cose di cui parlano e non creare allarmi che non ci sono» replica piccato l’assessore regionale al Bilancio Andrea Tronzano. «Icardi è già per altro in contatto con il ministero per ratificare un nuovo accordo».

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