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Il caso

Il Ferrotel non c’è più, ma i tossici continuano a bucarsi nel cantiere

Due varchi tra le lamiere permettono un agevole passaggio. Aspettando lo studentato regna il degrado

Il Ferrotel non c’è più, ma i tossici continuano a bucarsi nel cantiere

Il Ferrotel non c’è più, ma i tossici continuano a bucarsi nel cantiere

Un anno dopo, nell’area dell’ex Ferrotel di piazza Nizza ancora non ci sono tracce dello studentato da 10mila metri quadri che, a partire dall’autunno del 2025, dovrebbe ospitare centinaia di studenti universitari. Il tempo, effettivamente non manca. Ma a preoccupare oggi sono i (soliti) problemi. Ciò che resta sono gli spacciatori, i tossici, i disperati, che del cantiere hanno fatto un loro punto di ritrovo, e che tra rumori molesti e occhiatacce ormai terrorizzano i passanti, i residenti dell’area e i frequentatori della vicina palestra.

A denunciare il degrado sono proprio i cittadini, che tramite foto e segnalazioni chiedono l’intervento di un’amministrazione che, secondo qualcuno, starebbe facendo orecchie da mercante, dopo le prime segnalazioni inviate (e cadute nel vuoto) a inizio 2023. Nella foto scattata da una signora si vedono ben 8 persone bivaccare nel cantiere.

E tutto mentre intorno a loro la vita scorre normalmente. «Il termine dei lavori di rigenerazione è previsto per l’autunno dell’anno prossimo, ma sembrano fermi da tempo, e alcuni cittadini del posto segnalano frequenti attività di spaccio - dicono i consiglieri in quota M5s della Circoscrizione 8, Raffaella Pasquali e Vittorio Francone -. È lecito domandarsi quali siano le reali tempistiche di realizzazione di questa operazione, e se il Comune abbia in programma degli interventi per risolvere le problematiche legate agli episodi di microcriminalità».

Il progetto di rigenerazione urbana dell’ex Scalo Vallino veniva presentato lo scorso anno, in primavera, e con 60 milioni di euro di investimento avrebbe dovuto portare alla realizzazione di un centro commerciale Coop, uno studentato da oltre 400 posti letto, circa 500 parcheggi, una piastra di campi sportivi e una piazza pubblica entro due anni e mezzo, ovvero per l’autunno del 2025. I lavori a rilento e la presenza dei tossici, però, non fanno ben sperare. Come detto, entrare nel cantiere di piazza Nizza resta un gioco da ragazzi. Due varchi tra le lamiere permettono un agevole passaggio, non c’è nemmeno bisogno di scavalcare.

Chi entra dentro si buca in vena, senza nemmeno prestare occhio agli sguardi che arrivano dai palazzi. La richiesta, manco a dirlo, è solo una: «sigillate gli ingressi». La paura, infatti, è legata a possibili atti vandalici ai danni delle auto o a piccole rapine.

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