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Il ritorno di Crosetto: «L’università è laica, l’Imam ne stia fuori»

Dimesso dall’ospedale dopo la pericardite, dialoga con il nipote candidato e con i supporters di partito

Il ritorno di Crosetto

Il ritorno di Crosetto

Una standing ovation per il ministro della Difesa Guido Crosetto al termine dell’incontro “Forza Guido!!”. Così recitano i molti cartelli che i fedelissimi di Fratelli d’Italia - tra cui il nipote Giovanni, la senatrice Paola Ambrogio, il candidato alle regionali Mino Giachino, solo per citarne alcuni - levano dalla sala dell’hotel Principi di Piemonte a cui era collegato in videoconferenza.

La pericardite 

Un’esortazione a una pronta guarigione dopo l’episodio di pericardite che lo ha visto ricoverato nei giorni scorsi e dimesso appena due giorni fa dall’ospedale San Carlo di Nancy di Roma. Crosetto, uomo di fiducia del governo Meloni, «la roccia di Fratelli d’Italia», dice il senatore Lucio Malan, anch’egli presente, nonostante la convalescenza non si tira indietro rispondendo alle domande - alcune anche scomode. In primis, l’ultima divisiva dichiarazione del segretario generale Nato Jens Stoltenberg che sul conflitto in Ucraina ha profilato un’apertura all’utilizzo delle armi degli alleati contro la Russia.

Il conflitto

«Sarebbe sbagliato ed aumenterebbe una tensione già drammatica - risponde Crosetto -. E poi l’Italia non è nelle condizioni di sostenere il 2% del suo Pil in spese militari», continua. Sul conflitto di Gaza e sulla recente presa di posizione della Corte Internazionale dell’Aja commenta: «l’Italia questa posizione l’aveva presa anche prima. Sia io, che Tajani, che Meloni, avevamo ribadito che la soluzione non può che essere due popoli e due Stati. Ma mi stupisce che il ministro della Difesa israeliano Gallant sia stato condannato e quello russo no. Un bambino palestinese vale quanto uno ucraino. Si tratta di strage di innocenti in entrambi i casi», spiega.

Strage sì, genocidio no

Alla richiesta di commentare le ultime parole della senatrice a vita Liliana Segre dice: «D’accordo con Segre, una strage di innocenti sì, un genocidio no. Non è la volontà di Israele di distruggere il popolo, ma di distruggere Hamas. Usate il termine che volete, ma la morte di civili è grave, in ogni caso», incalza. E ancora Crosetto avverte sui rischi di focalizzarsi unicamente sulla difesa militare del Paese: «La sfida geopolitica energetica oggi è molto più preoccupante. La corsa ad accaparrarsi le risorse è già in atto ed è una guerra invisibile e pericolosissima che si combatte tutti i giorni. In questo la Nato non è intervenuta in alcun modo», chiarisce.

Università laica

Tornando al perimetro italiano Crosetto non ha potuto esimersi dal commentare l’episodio della preghiera islamica celebrata nella sede di Palazzo Nuovo. «Se l’Università è laica mi spieghi perché un imam può predicare Allah e un prete non può dire messa. Questo modo di affrontare la realtà a senso unico è preoccupante». Infine il caso Toti: «Forse mi espongo troppo, ma qualcuno dovrà farlo - dice -. Il principio di innocenza fino a prova contraria l’ho difeso per tutti: Raggi, Appendino o Renzi che siano».

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