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Il fatto
27 Maggio 2024 - 16:23
Negli ultimi tempi, i residenti e i frequentatori dell’area di Corso Inghilterra, nel quartiere Cit Turin di Torino, sono stati vittime di numerosi attacchi da parte di cornacchie. Questi uccelli, noti per la loro intelligenza e adattabilità, hanno assunto un comportamento aggressivo nei confronti di pedoni e animali domestici.
Numerosi testimoni oculari hanno riportato di essere stati presi di mira mentre camminavano lungo Corso Inghilterra, specialmente nelle vicinanze dello spartitraffico alberato che separa la carreggiata centrale dal controviale, a pochi passi dal grattacielo Intesa San Paolo. Gli attacchi, sempre più frequenti e audaci, vedono le cornacchie planare dall’alto, dai rami degli alberi sui quali nidificano, e lanciarsi in picchiata verso i pedoni. Volteggiano intorno alle loro teste per qualche istante, gracchiando sonoramente, e poi colpiscono con il becco, talvolta più di una volta.
Gli attacchi delle cornacchie a Torino possono sembrare inspiegabili e preoccupanti, ma gli esperti forniscono una spiegazione plausibile. Secondo loro, questi comportamenti sono dettati dall’esigenza di proteggere i loro piccoli durante il periodo di nidificazione e allevamento della prole. Quest’anno, sembra che le cornacchie abbiano scelto di nidificare sugli alberi di Corso Inghilterra, un’area in cui, secondo i residenti, non si erano mai verificati episodi simili in precedenza.
Dagli uffici della Città Metropolitana di Torino, settore tutela di fauna e flora, hanno assicurato che si tratta di episodi comuni in questo periodo dell’anno e hanno suggerito alcune possibili soluzioni. Una di queste prevede la transennatura temporanea delle aree a rischio, come Corso Inghilterra, in attesa che i piccoli delle cornacchie diventino autonomi e lascino i nidi, un processo che richiede circa un mese di tempo. Un’altra opzione contemplata è l’allontanamento delle cornacchie problematiche e la rimozione dei loro nidi dagli alberi. Tuttavia, questa soluzione è considerata residuale dalle autorità per due motivi principali: innanzitutto, l’intervento sarebbe tecnicamente complesso e, in secondo luogo, potrebbe essere contestato dagli ambienti animalisti.
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