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LA POLITICA

La corsa per la Regione passa da Coldiretti, «Ma tanto vince Cirio»

L’exploit del candidato Alberto Costanzo durante il convegno degli agricoltori organizzato al teatro Regio

Alberto Cirio

Alberto Cirio

«C’è sempre poca agricoltura nei programmi elettorali» denuncia Cristina Brizzolari presidente Coldiretti Piemonte, poco prima dell’inizio del convegno dell’associazione, che ha visto alternasi sul palco quattro dei cinque candidati presidenti alla Regione Piemonte. Una mattinata che ha registrato pochi guizzi, da parte di tutti. Fatta eccezione per l’exploit del candidato presidente Alberto Costanzo (Libertà) che ha apertamente annunciato la vittoria di Alberto Cirio alle prossime regionali. «Parliamoci chiaro - ha esordito - la campagna elettorale non esiste. Cirio ha già vinto». E tutto intorno è calato il silenzio. Ma certo nessuno ha osato contraddirlo. Forse sarebbe stato proprio Cirio (noto per la sua scaramanzia) a volerlo zittire. E invece il presidente uscente ha accolto con un sorriso il commento dell’avversario. I quattro si erano già incontrati qualche ora prima durante la tribuna elettorale organizzata dalla Rai. Compilci i tempi contingentati della par condicio, i candidati hanno potuto toccare, seppur superficialmente, molti argomenti. Tra i tanti spiccava la gestione della legge sul gioco d’azzardo.


Tornano agli agricoltori, dal comparto zootecnico a quello cerealicolo, dall’ortofrutticolo al vitivinicolo, dal corilicolo a quello risicolo e da quello apistico a quello florovivaistico l’appello è apparso chiaro: serve attenzione da parte della politica. «Il Piemonte ha un’agricoltura che spazia a 360 gradi e che impiega oltre 210 mila addetti» hanno ricordato Brizzolari, insieme al delegato confederale Bruno Rivarossa. «Un settore che, in controtendenza rispetto ad un tempo dove il l’automobilistico trainava il Piemonte, sta attirando sempre più giovani tant’è che il 14% delle imprese agricole piemontesi ha un capo d’azienda di età inferiore ai 41 anni e hanno una superficie maggiore rispetto alla media con 28 ettari contro i 19». Dagli interventi dei candidati è emersa una certa attenzione in merito alla fauna selvatica e alla peste suina, con particolare attenzione alla questione legata agli abbattimenti dei cinghiali, dalla gestione irrigua alla qualità dell’aria.

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