Cerca

IL REPORTAGE

E c’è chi si impegna la fede nuziale
“Così mi curo il tumore dai privati”

Viaggio tra chi è costretto a dar via oggetti preziosi per pagare le spese o il funerale di papà

E c’è chi si impegna la fede nuziale “Così mi curo il tumore dai privati”

Sala d’attesa del Monte dei Pegni

«Posso darti 100 euro» dice l’impiegata allo sportello. «Troppo pochi, vale molto di più» ribatte l’uomo seduto di fronte a lei. La trattativa va avanti ancora per un paio di battute: alla fine l’uomo cede, con un paio di imprecazioni a voce non troppo alta. «Biglietti da 20, vanno bene». Avanti il prossimo.

E’ il Monte dei Pegni, nel cuore del centro città. Qui ogni giorno decine di persone vengono ad impegnare beni - per lo più pietre, gioielli e oggetti d’arte - in cambio di soldi. Anzi, di una polizza. «A Torino ce ne sono tanti. Porti un oggetto e ti impegni a riscattarlo entro un tempo concordato. In cambio di soldi, ovviamente. Se non rientri del prestito, l’oggetto viene venduto alle aste» spiega Maria, in coda da circa venti minuti.

«Devo pagare il funerale di mio papà. Mi occorrono liquidi. Un prestito in banca magari me lo danno anche ma chissà quanto devo aspettare...Anni fa vendetti delle collane e mi diedero subito i contanti» racconta Michele.
Alle 10 e 20 del mattino ci sono dieci persone in coda per lo sportello che si occupa dei nuovi pegni. La sala d’attesa ha tre file di sedie di metallo, dove gli utenti possono attendere il loro turno, con un monitor davanti che annuncia lo scorrere dei numeri assegnati loro.

In attesa c’è anche Flavia. «Mi hanno trovato un tumore. Non ho un soldo da parte e non voglio attendere il Servizio Sanitario Nazionale, ha dei tempi lunghissimi. Mi vendo l’oro del matrimonio, anzi lo metto in pegno: spero in una buona valutazione, in alternativa a pochi passi ho visto che c’è un “compro oro”. Mio marito è d’accordo per fortuna, non me lo sarei perdonato altrimenti» spiega la donna mentre stringe la mano del suo sposo, seduto al suo fianco.

Qui, chiunque è venuto a vendere i propri preziosi ha scelto di farsi accompagnare. Come Cinzia: «Non voglio gravare sui figli che ormai hanno la loro vita. Mi occorrono dei soldi perchè a fine mese non arriviamo più. La pensione non basta per tutto e tirare la cinghia non serve a molto».


Anche in piazza della Repubblica c’è un posto dove stimare e impegnare i propri preziosi. Alle 12.30 dalla porta esce Marco. Lui ha riscattato delle collanine regalate al figlio per il battesimo. «Sono tossicodipendente. Sto cercando di smettere. Ho impegnato i regali del bambino. Lo so che fa schifo. Ho “alzato” due soldi e li ho ripresi. Per adesso. Sto mettendocela tutta a cambiare. Ho paura che tornerò qui, con lo stesso pacchetto, non appena mi occorreranno soldi».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.