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IL DIBATTITO

La metro 2 infiamma la Sala Rossa: volano gli stracci tra Pd e 5 Stelle

Al centro della discussione, la rimodulazione del progetto che prevede l’eliminazione di una fermata

metro torino

Linea due della metro

Il dibattito sulla linea due della metropolitana di Torino infiamma la Sala Rossa. La notizia del taglio di una fermata e del congelamento di altre due fa volare gli stracci tra i Cinque Stelle e il Pd. Anche da parte del sindaco i toni si alzano. La rimodulazione del progetto, arrivato a costare 2 miliardi e 490 milioni, «è figlia di una serie di ragionamenti trasparenti» ha spiegato il primo cittadino Stefano Lo Russo all’aula durante le comunicazioni. «Come quello di privilegiare la connessione con la linea uno». L’accorpamento delle fermate poi è «una scelta trasportistica tecnica, oltre che economica», con cui «si minimizza l’impatto del cantiere su via Bologna». Il sindaco ha fatto sapere di voler proporre al commissario Chiaia di mantenere gli accessi in corrispondenza delle due stazioni «collegandole pedonalmente, magari con un tapis roulant, e in maniera sotterranea con la nuova stazione».


«Siamo passati da 5 anni del non fare al fare. Andiamo avanti così» commenta il capogruppo dei Moderati Simone Fissolo e il riferimento all’ex amministrazione pentastellata appare da subito evidente. Anche più netta, la capogruppo dem Nadia Conticelli ha ricordato come, fino al 2018, non ci fosse ancora nessun progetto per la metro 2. Piccato il commento del capogruppo pentastellato Andrea Russi, che boccia la soluzione suggerita dal sindaco, dichiarando che «il taglio della metro è una scelta incomprensibile, che danneggia un quartiere che ha estremamente bisogno di essere riqualificato». Per «scelte scellerate, di tempo se ne è perso troppo», ha risposto il sindaco, sottolineando come possa prendere «lezioni da tutti ma non da chi ha fatto perdere anni a Barriera e a questa città. Questa è una amministrazione che vuole fare la metro due e dalle filosofie di chi diceva che era un bluff, che bastava un tram e non c’erano i carichi trasportistici non prende lezioni».


Al dibattito hanno partecipato i consiglieri di Lega e Fratelli d’Italia Giuseppe Catizone e Enzo Liardo, chiedono la massima collaborazione, e la consigliera di Sinistra Ecologista Alice Ravinale, che ha puntato il dito contro il governo centrale. Per il consigliere di Torino Bellissima Pierlucio Firrao «il taglio della fermata è un danno pesante, ma è positivo che parta la gara d’appalto». «Spiace che il consiglio abbia deciso di non esprimersi su un ordine del giorno che chiedeva al Governo di stanziare i fondi mancanti con urgenza», ha aggiunto Conticelli invitando il consigliere azzurro Domenico Garcea a non manifestare sotto Palazzo Civico - come ha annunciato di fare - se non venisse ripristinata nel progetto la fermata Corelli».

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