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La festa di San Giovanni
24 Giugno 2024 - 09:50
Questa volta non piove - non troppo almeno, giusto qualche goccia -, ma il cielo è grigio e non rassicura per il clou della Festa di San Giovanni a Torino. Già ieri, domenica, il tradizionale Farò si è salvato grazie a qualche buon ufficio del santo patrono e all'organizzazione: ma questa sera cosa accadrà per lo spettacolo pirotecnico in centro?
Come detto, il Farò è andato regolarmente in scena, nonostante abbia piovuto intensamente tutto il giorno. D'altra parte, le fascine sotto il toro sono trattate in modo da bruciare anche sotto la pioggia (se non è un nubifragio) e a dirla tutta anche la pira stessa è costruita in modo da cadere in sicurezza (e ad arte...).
Nella giornata di ieri, dal Comune ci avevano detto che avrebbero fatto di tutto per garantire la programmazione della festa e la stessa cosa faranno oggi, certo. Però un occhio al cielo non guasta. Perché al momento il meteo segnala qualche pioggia e nuvole per tutto il pomeriggio, con degli squarci attorno alle 22, ossia proprio l'orario dello spettacolo pirotecnico.
Gli appassionati di fotografia sanno che uno sfondo nuvoloso alle volte enfatizza l'effetto delle esplosioni colorate, regalando magnifici effetti. Questo, se le nuvole sono abbastanza alte, al di sopra della quota di detonazione degli artifizi pirotecnici. Se invece fossero basse, esiste il rischio che le fontane di luce e le stelle create dalle detonazioni vadano a comporsi al sopra dello strato.
Insomma, bisogna appellarsi a San Giovanni - che, si sa, "non fa inganni" - perché non rovini la festa ai torinesi. Una festa tradizionale ma che, contrariamente a quanto si pensa, ha una storia abbastanza recente. Solo dagli anni '70, difatti, grazie al Gianduja per eccellenza Andrea Flamini, scomparso tempo fa, San Giovanni è tornata in vita con il rituale che oggi ancora seguiamo. La sfilata storica, i pani della carità, il Farò, i fuochi in cielo... Questi, poi, si rifanno alla tradizione contadina dei falò nei campi in occasione del solstizio d'estate - basta leggere Cesare Pavese: i fuochi punteggiavano anche la collina torinese -, declinati con polvere pirica.
Il sindaco Stefano Lo Russo, a domanda precisa, ha detto che sono stati presi tutti gli accorgimenti per i decibel dei fuochi (l'aveva detto anche l'anno scorso), ma bisogna anche notare come sempre più spesso, un po' ovunque, per il benessere di animali, anziani e cardiopatici, e sostenibilità ambientale, si sta sostituendo il tutto con spettacoli alternativi. Per esempio evoluzioni di droni luminosi. In piena epoca grillina, ci si era provato: diamo atto almeno di aver avuto coraggio, ma il risultato era stato di una desolazione imbarazzante...
Lo spettacolo sarà accompagnato da musica rock - registrata -, ma a quel punto perché non organizzare direttamente un bel concerto in piazza con qualche nome importante che attiri il pubblico (ci sono anche altre realtà oltre agli Eugenio in via Di Gioia o i Subsonica, con tutto il rispetto)?
Voi che ne pensate? Andrete in piazza a vedere i fuochi? Scrivete nei commenti sotto questo articolo o scriveteci sui nostri canali social. Buona festa.
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